“Sfratti, nuova ondata. In 2 mesi 80 esecuzioni”
Una nuova ondata di sfratti colpirà Livorno nei mesi settembre ottobre. Sono previste poco meno di 80 esecuzioni con forza pubblica solo nei mesi settembre/ottobre. A lanciare l’allarme è il delegato provinciale Asia Usb, Giovanni Ceraolo. “La stragrande maggioranza – si legge nella nota – per morosità incolpevole. Nonostante il lavoro della commissione di graduazione saranno decine le famiglie che rimarranno per strada nei prossimi mesi in un momento in cui tutte le strutture di emergenza abitativa sono piene. Dalle informazioni in nostro possesso sembra che il Prefetto continui a non voler applicare un vero e proprio blocco degli sfratti, come già avvenuto in altre città Toscane, limitandosi ad affrontare solamente i casi (qualche decina) in cui il proprietario decida di accettare il ricorso al fondo regionale stipulando un nuovo contratto. In questo modo non si da il tempo agli uffici competenti di poter effettuare una vera e propria graduazione degli sfratti causando gravissimi disagi alle famiglie che hanno perso il lavoro. Inoltre il famoso fondo regionale non è stato ancora erogato in maniera definitiva ai comuni creando sempre maggiori difficoltà. Nonostante le ferie Il nostro sportello sindacale è stato “preso d’assalto” nelle ultime settimane. I primi di agosto una ragazza con un figlio di 4 anni è stata mandata via di casa grazie all’intervento della forza pubblica. Il Comune non ha offerto nessuna alternativa costringendola a dormire in macchina per alcuni giorni prima di trovare un alloggio di fortuna. Al problema degli sfratti si aggiungono le numerose famiglie che non riescono più a pagare il mutuo e che si rivolgono a noi per avere assistenza legale e un aiuto concreto. E’ arrivato il momento, per la nostra amministrazione, di fare scelte ”coraggiose”. Non è più pensabile proseguire con le demolizioni di interi blocchi popolari tanto più che nessun nuovo blocco da adibire ad assegnazioni (e non piani di recupero) è stato ultimato. Il famoso blocco di via Giordano Bruno doveva essere demolito per essere subito ricostruito (queste le parole di Casalp e dei giornali) ma del cantiere neanche l’ombra. Neanche l’ombra di un cantiere nel quartiere Corea e tutto fermo anche a Shangai”.
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