Il pesce era irregolare. 1500 chili sequestrati

Pesca a strascico sotto costa, utilizzo di attrezzi di cattura non conformi, mancanza di informazioni obbligatorie per la tracciabilità dei prodotti ittici e detenzione di prodotti scaditi. Sono solo alcuni degli illeciti scoperti dagli uomini della Guardia costiera della direzione marittima della Toscana, impegnati in un’operazione di controllo della filiera della pesca, denominata Undersized, e appena terminata. Oltre 330 le ispezioni effettuate che hanno portato all’accertamento di 50 illeciti, di cui 3 di rilievo penale, per un totale di circa 75mila euro di sanzioni comminate ai responsabili. 1.500 i chilogrammi di prodotto ittico sottoposto a sequestro. È la sintesi dei risultati dell’attività ispettiva che ha riguardato, non solo, gli operatori professionali. Sono infatti finiti nella rete dei controlli dei militari delle capitanerie toscane anche alcuni diportisti, sanzionati per impiego di attrezzi non previsti dalle norme sulla pesca dilettantistica, oltre che scoperti con le proprie unità sprovviste di documenti di bordo, dotazioni di sicurezza e, in un caso, senza copertura assicurativa. Nel quadro dell’operazione, per la quale sono stati impiegati 139 militari e 18 mezzi nautici, in un’attività integrata mare-terra, tra le attività più rilevanti, si segnalano:

Porto Ercole (GR) – sequestro di un attrezzo da traino non conforme, in quanto al sacco della rete era stato applicato un ingegno per aumentare la capacità di cattura, a danno dell’ambiente marino e in particolare delle specie ittiche giovanili; armatore e comandante del motopeschereccio, appartenente alla marineria di Civitavecchia, sono stati pertanto sanzionati dai militari del locale ufficio marittimo, per complessivi 4.000 euro, con assegnazione di 4 punti sulla licenza di pesca e sul libretto del marittimo;
San Vincenzo (LI) – stesse sanzioni e 6 punti assegnati, invece, sono stati i provvedimenti presi a carico dei responsabili di un’attività di pesca a strascico sotto costa, nelle acque antistanti San Vincenzo; un peschereccio di Livorno, infatti, è stato sorpreso in mare dai militari della Guardia costiera di Piombino, mentre lavorava con la rete da traino entro 3 miglia dalla costa e su fondali inferiori a 50 metri, una zona di riproduzione e riservata soprattutto alla piccola pesca artigianale; l’attrezzo impiegato è stato sequestrato;
Cerreto Guidi (FI) – personale della Capitaneria di porto di Livorno, con la collaborazione dell’azienda U.S.L. di Empoli, presso un ingrosso alimentare, ha sottoposto a sequestro 1.200 chilogrammi di prodotti ittici congelati scaduti; branzini, cicale, filetti di varie specie, cernia, orate, totani, mazzancolle, e diversi molluschi, sono solo alcune delle specie per le quali, tra l’altro, l’operatore ispezionato non ha saputo fornire informazioni relative alla provenienza; anche due grossi pesci spada freschi presenti in magazzino sono stati trovati di documentazione di tracciabilità; la merce, non idonea al consumo, è stata conferita ad una ditta specializzata per lo smaltimento;
Campi Bisenzio (FI) – i responsabili di un ingrosso di prodotti alimentari gestito da soggetti di origine orientale, sono stati sanzionati dagli ispettori della Guardia costiera livornese per la detenzione di quasi un quintale e mezzo di prodotti ittici di importazione mancanti dei requisiti di rintracciabilità e scaduti; granchi, ombrine, pesce, coltello e totani sono stati sequestrati dai militari, prima che venissero immessi sul mercato;
Pisa – per le stesse infrazioni sono stati multati dalla Guardia costiera di Livorno 3 ristoranti, anch’essi gestiti da orientali, ai quali, complessivamente è stato sequestrato quasi un quintale di prodotti destinati alla somministrazione.

L’attività dei militari delle Capitanerie di porto della Toscana, sotto il coordinamento della Direzione marittima Livornese, quale Centro di Controllo Area Pesca, continuerà anche nei prossimi giorni e sarà intensificata con l’approssimarsi del periodo delle festività natalizie, quando il consumo di prodotti ittici aumenterà sensibilmente, al fine di contrastate tutti quei fenomeni di illegalità che compromettano la sopravvivenza delle risorse e dell’ecosistema marino in generale, e che mettano a repentaglio la sicurezza dei consumatori, nonché le attività di quegli operatori che esercitano la professione nel rispetto delle regole. La Direzione Marittima di Livorno ricorda l’importanza del numero blu 1530, attivo 24 ore su 24, su tutto il territorio nazionale, per segnalare qualsiasi tipo di emergenza in mare.

Riproduzione riservata ©