Robotica: presentati Octopus e PoseiDrone

La soft robotics, cioè l’uso di materiali morbidi per costruire robot, è oggi riconosciuta a livello internazionale come una delle direzioni di sviluppo più promettenti per la robotica, e soprattutto per la biorobotica, con il potenziale di realizzare una nuova generazione di robot al servizio dell’uomo.

La leadership della Scuola Superiore Sant’Anna, e in particolare dell’Istituto di BioRobotica, in questo settore è riconosciuta a livello internazionale. Dal 2009 l’Istituto ha guidato il progetto Octopus, finanziato dalla Commissione Europea nel prestigioso programma FET (Future and Emerging Technologies), dal 2010 il progetto PoseiDRONE, finanziato dalla Fondazione Livorno, e da due anni guida un’iniziativa di coordinamento, RoboSoft, sempre finanziata dalla Commissione Europea in FET, che coinvolge oltre 30 centri di ricerca internazionali che si occupano di soft robotics. Nel progetto Octopus si è preso a modello per la robotica il polpo comune, per le sue caratteristiche di deformabilità, unite alla grande capacità di movimento e alla forza notevole. Il progetto si è svolto al Centro di Ricerca sulle Tecnologie per il Mare e la Robotica Marina della Scuola Superiore Sant’Anna, presso lo Scoglio della Regina di Livorno. E’ infatti in questa sede che viene svolta la ricerca sulla soft robotics, che guarda ora anche ad alcune applicazioni, in medicina e nei servizi. Tra queste, sempre nella sede dello Scoglio della Regina, è in corso la realizzazione di un robot per compiti marini, PoseiDRONE, completamente soft e vagamente somigliante a un polpo, grazie al finanziamento della Fondazione Livorno. PoseiDRONE può essere gettato in mare ed entrare in contatto con la scogliera senza danneggiarsi, può camminare sul fondale ed entrare in spazi angusti, afferrare oggetti e spostarsi nuotando con la propulsione a getto, come i cefalopodi.

La Scuola Superiore Sant’Anna ha da molti anni collaborazioni scientifiche con il Giappone e attualmente 2 ricercatori giapponesi operano allo Scoglio della Regina.

Durante l’evento all’Acquario di lunedì 7 dicembre saranno mostrati i prototipi e i robot dei progetti Octopus e PoseiDRONE e di altri progetti in ambito medico e di servizio all’uomo, illustrando le teorie scientifiche, le scoperte e le tecnologie innovative alla base della soft robotics con tutte le loro potenzialità future.
Lo Scoglio della Regina sta diventando un riferimento per la soft robotics conosciuto in tutto il mondo.

Lo scorso aprile si è tenuta la prima “Soft Robotics Week”, un evento di risonanza internazionale, con oltre 100 partecipanti tra membri della comunità mondiale della soft robotics, biologi, neuroscienziati, rappresentanti del settore dell’architettura e del mondo dello spettacolo e dell’animazione, come i ricercatori della Disney Research. L’evento, organizzato dall’Istituto di BioRobotica, si è svolto in parte presso lo Scoglio della Regina, dove si è svolta una scuola per studenti di dottorato che hanno seguito lezioni teoriche e pratiche e hanno partecipato a una gara di robot “soft” al termine della settimana di lavoro. La prossima “Soft Robotics Week” è già in fase di organizzazione, e si terrà sempre allo Scoglio della Regina dal 25 al 30 aprile 2016, con anche la prima edizione del RoboSoft Grand Challenge, la prima competizione mondiale di robot soft che si sfideranno in gare di abilità e velocità di movimento sul terra e in acqua e in compiti di manipolazione.

I lavori di ristrutturazione dell’immobile principale, salvato dall’abbandono grazie a un investimento dell’amministrazione con un progetto PIUSS, sono conclusi e a breve ci sarà il trasferimento delle attrezzature di laboratorio e del team di lavoro nella nuova sede. Oltre a restituire alla città un luogo di particolare suggestione, la nuova sede potrà potenziare la capacità di ricerca, nonché quella di ospitare studiosi ed eventi scientifici internazionali, dell’Istituto di Biorobotica.

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