Rinunciano al posto fisso e si trasferiscono a Londra. Storia di una coppia livornese
"In Italia? In vacanza. Molti non comprenderanno o condivideranno la nostra scelta, ma noi siamo contenti di averla fatta"
Rinunciano al posto fisso e si trasferiscono a Londra. C’è chi sceglie la City per un weekend di shopping, chi per il capodanno e chi, come questa coppia livornese, per cambiare aria e rifarsi una vita.
In un periodo in cui episodi di cronaca come la chiusura di un’azienda o il suicidio di un imprenditore non destano (purtroppo) più grande clamore, a fare notizia è senz’altro la storia di Stefano e Alice. Fidanzatissimi, livornesi doc, 29 anni lui (compiuti il 20 luglio), disegnatore meccanico in una rinomata azienda livornese e 29 lei (da compiere il 15 settembre) impiegata in un’importante catena di sport, avevano praticamente tutto. O meglio buona parte di ciò che una coppia di italiani può desiderare: una casetta, ma soprattutto un contratto a tempo indeterminato. Di colpo, il 7 maggio, giorno del trasferimento, hanno deciso di rimettersi in gioco.
La prima domanda, anche senza essere chissà quale giornalista, viene spontanea: perché? Che cosa spinge due ragazzi a un gesto che, diciamolo, agli occhi di molti può sembrare folle? “In Italia – dicono i due ragazzi che hanno preferito mantenere l’anonimato – ti senti dire che sei troppo qualificato per ricoprire un ruolo. Se hai la laurea è troppo e se ce l’hai non è quella giusta. Inoltre, purtroppo, la meritocrazia non conta quanto le conoscenze. Eravamo stufi della mentalità chiusa e della mancanza di reali possibilità al fine di realizzare i propri sogni, avendo seminato tanto era ora di raccogliere”.
E a ben vedere, riprendendo la loro metafora, il raccolto sta dando i suoi frutti. Stefano sta studiando “sound engineering” e lavorando part time, gli sono arrivate offerte full time ma ha rifiutato. Alice, invece, lavora come visual merchandiser in una gioielleria in Oxford Street. “Abbiamo avuto in generale molti colloqui ed abbiamo avuto la possibilità si scegliere dove lavorare. Nel giro di un mese le prime promozioni. A Londra l’esperienza conta quanto le qualifiche, ma se non hai esperienza e il tuo cv è interessante sono pronti a darti una possibilità. Al lavoro però devi essere molto professionale. In genere ogni settore ha un suo “completo” da indossare. Ma fuori non c’è una regola: chi esce in pigiama, coi bigodini, chi in mutande. La moda è libera””.
Tuttavia, sebbene adesso le cose girino per il verso giusto, lo sbarco in una realtà completamente diversa da Livorno è stato tosto: “Chiunque pensi di trasferirsi non deve pensare che sarà rose e fiori dall’inizio. Londra è una città piena di opportunità ma ti devi rimboccare le maniche ed essere pronto a ripartire da zero! Un consiglio? Scegliete o di restare o di partire, ma scegliete, non siate mai vittime delle scelte, fate quello che vi rende felici. (violini zigani, sipario, applausi, fiori…) e arrivederci”.
Stefano e Alice hanno comunque dimostrato fin da subito di sapersi muovere bene anche a Londra: “Nel giro di una settimana abbiamo trovato casa. Ci sono tante soluzioni: la puoi condividere fino a 7 persone (devi essere chiaro in agenzia della serie: “La voglio condividere al massimo con x persone”). Pratiche d’agenzia molto veloci. Le chiavi ci sono state consegnate in 2 giorni”. Un’altra delle domande che abbiamo rivolto a Stefano e Alice è stata se torneranno mai in Italia. Risposta: “L’idea di tornare in Italia non c’è, se non in vacanza. Ovvio, ci mancano genitori e amici, pero Livorno, anche se sarà sempre la nostra città, non ci manca. Abitiamo vicino Canary Wharf, quartiere business ad Est. E’ una piccola New York: banche, uffici e via dicendo. La realtà è molto diversa, incontri persone da tutto il mondo che ti raccontano le loro storie e la tua mente si apre a 360 gradi! Tutti molto gentili, accoglienti e rispettosi. Molti non comprenderanno o condivideranno la nostra scelta, ma noi siamo contenti di averla fatta. Londra è sia un punto di arrivo, ma anche un trampolino di lancio per altri tipi di opportunità”.
Riproduzione riservata ©