Rifugiati, il telefono per ospitarli
Una linea telefonica dedicata per raccogliere le disponibilità dei cittadini e delle famiglie che intendono accogliere nei loro immobili i rifugiati. E’ quanto ha deciso di attivare oggi stesso il presidente della Regione Toscana Enrico Rossi, traducendo in questo modo l’appello lanciato da Papa Francesco – “Ogni parrocchia ospiti una famiglia di profughi” – ma soprattutto facendo seguito ai contatti e alle disponibilità che già gli sono pervenute in questi giorni.
Al telefono – il cui numero è 331 – 69.83.061 – risponderà personale della presidenza regionale. Gli interessati potranno chiedere informazioni e lasciare il loro recapito, in attesa che si possano definire meglio le procedure per questa accoglienza diffusa, in accordo con prefetture e associazioni di volontariato. “In Islanda, paese di poco più di 320 mila abitanti, un movimento di cittadini nato su Facebook, ha già messo insieme 16 mila famiglie disposte a ospitare, a fronte di una quota di appena 50 rifugiati assegnata al paese – spiega Rossi – In Germania e in Austria, una piattaforma digitale incrocia le disponibilità dei residenti con le necessità di chi cerca accoglienza. Forse anche noi in Toscana possiamo guardare ad alcune di queste esperienze che stanno maturando in un continente dove i fili spinati e il clima da crociata stanno finalmente lasciando campo alle ragioni del buon senso, della concretezza e della umanità”.
“E’ evidente che questo moto di solidarietà sta cambiando profondamente il quadro del problema – conclude il presidente della Regione Toscana – Grazie alle parole del Pontefice, alle scelte della Merkel, al lavoro di tanti amministratori e volontari stiamo riuscendo a non cedere ai ricatti e alle peggiori strumentalizzazioni. Ora semmai è il momento di discutere di integrazione e soprattutto di evitare che i rifugiati in attesa del riconoscimento siano obbligati a una totale inoperosità, che non restituisce niente alle comunità che li accolgono e che svilisce la loro dignità”.
Il Vescovo Giusti – “Per il Giubileo della Misericordia ogni parrocchia, monastero e santuario d’Europa accolga una famiglia di profughi”, queste le Parole che Papa Francesco ha pronunciato nel corso dell’Angelus di domenica 6 settembre ed al vescovo Simone Giusti che presenziava ieri sera in Coteto la processione per la festività della natività di Maria, che annualmente il parroco Luciano Musi organizza con i suoi parrocchiani, abbiamo chiesto delucidazioni in merito.
Monsignor Giusti, la diocesi livornese è pronta ad accogliere l’invito di Papa Francesco?
“Direi che vinciamo tre a uno”.
In che senso?
“Già da un anno, ospitiamo oltre un centinaio di profughi in diverse nostre realtà quali ad esempio Alma Pace, presso i padri Trinitari, nella parrocchia di San Pio X, ad Antignano e prossimamente anche a Stagno. Come vede le parole del Papa non ci hanno preso in contropiede, anzi abbiamo anticipato per tempo il suo desiderio”.
La processione che si è snodata su due file, ha visto la partecipazione di un centinaio di fedeli che con la recita del rosario hanno portato l’effige della Madonna scortata da due carabinieri in alta uniforme e da pattuglie della polizia municipale.
Rob. Oliv.
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