I resti di Palazzo Granducale tornano alla luce
di Sandra Mazzinghi
Capita che raschiando via l’asfalto in pieno centro venga alla luce una testimonianza storica, che riporta indietro di anni e anni (clicca sul link in fondo all’articolo per vedere le immagini dei resti di Palazzo Granducale scattate da Paolo Mura). Sulla bacheca di facebook di Paola Meneganti Zanetti, dipendente della Provincia di Livorno, è apparsa una foto che lei stessa ha scattato, dall’alto di Piazza del Municipio, con il suo tablet.
Questo il suo breve ma significativo post pubblicato sul social network: “Le fondamenta del vecchio Palazzo de’ Principi Stranieri, o Palazzo Reale, o Palazzo Granducale… bellissimo, voluto dai Medici, arredato finemente, affrescato, negli anni Trenta del Novecento, da Galileo Chini, sede della Provincia. Distrutto dalle bombe nel 1944, ricostruito ex novo nel 1958, arretrato di circa sei metri, con il porticato secondo i disegni antichi del Cantagallina ed il corpo centrale in stile razionalista, il tutto progettato da Ghino Venturi. È la sede della Provincia. Quelle fondamenta verranno coperte, tra poco, per sempre.”
La redazione di Quilivorno.it ha telefonicamente raggiunto Paola Meneganti Zanetti, chiedendole se il suo pensiero, la sua idea, poteva divenire una sorta di appello.
“Sì, sarebbe bello mantenere un angolo dello spazio come testimonianza – ci spiega dall’altra parte della cornetta – In virtù del fatto che è rimasto pochissimo della bella città medicea e lorenese, e che della città devastata dalle bombe è rimasto molto poco, di lasciare scoperta una sezione di fondamenta, a perenne memoria. Magari con un pavimento vetrato e con dei cartelli divulgativi, perché no. Potrebbe essere un’idea. Che ne pensate?”.
Anche un nostro lettore, Gilberto Gibi, leggendo il post sulla bacheca della dipendente della Provincia si è unito all’appello.
“I lavori in piazza Civica – scrive Gibi- hanno portato alla luce le fondamenta del vecchio Palazzo de’ Principi Stranieri, o Palazzo Reale, o Palazzo Granducale. Visto che ultimamente si tende molto ad affossare la memoria storica della città, adesso che siamo ancora in tempo e la cittadinanza è a conoscenza di questa scoperta, richiedo pubblicamente ed a mezzo spazio gentilmente concesso dalla redazione di Quilivorno all’Amministrazione Comunale e soprattutto alla persona del signor sindaco, che vengano realizzate delle piccole zone di rispetto in vetro calpestabile ed illuminate, dato che il tutto verrebbe comunque ricoperto per realizzare una zona pedonabile. Certo che almeno per una volta si tenga conto dei desideri dei cittadini, porgo fiduciosi saluti”.
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