Reddito minimo: 500 euro a cinquanta livornesi. E alla stazione aprirà “casa” per homeless

L'assessore: "Il nostro sforzo è quello di attuare una sorta di rivoluzione del sociale". Alla Stazione, in un edificio attualmente in stato di totale abbandono, verrà realizzata una casa per i tanti homeless che ogni notte dormono nei treni fermi

Un’ampia panoramica su tutte le attività che l’Amministrazione comunale ha condotto in questi mesi nel campo del sociale è stata oggetto di una conferenza stampa, presieduta dall’assessore Ina Dhimgjini, che si è tenuta a palazzo comunale.
“Intendo fare il punto del grosso lavoro – ha esordito l’assessore – che stiamo portando avanti insieme ai consiglieri comunali ( alla conferenza ha preso parte anche il presidente della V commissione Marco Galligani) per far fronte alle povertà e ai bisogni crescenti di tante famiglie”. “Il nostro sforzo – ha detto – è quello di attuare una sorta di rivoluzione del sociale che deve partire dal cittadino, perché solo ascoltando il cittadino si possono individuare scelte strategiche finalizzate ad azioni di sostegno concreto, ottimizzando risorse ed evitando sovrapposizioni”. “Il nostro obiettivo – ha puntualizzato – è quello di arrivare ad un bilancio sociale partecipato in cui il cittadino deve attuare una verifica su quelli che sono i bisogni effettivi”.

Da qui il “reddito di cittadinanza” che l’assessore ha indicato tra le azioni prioritarie su cui l’Amministrazione sta lavorando, per responsabilizzare maggiormente il cittadino e richiamarlo alle proprie capacità autonome di spesa.
Da una prima analisi fatta dagli uffici tecnici parliamo di un reddito minimo di circa 5-600 euro da assegnare a non più di 50 livornesi. I requisiti per l’assegnazione saranno quelli “classici”: disoccupazione, Isee, età. “Non abbiamo ancora individuato i soggetti – precisa l’assessore raggiunta telefonicamente da Quilivorno.it – e specifico che sono in corso i calcoli esatti sulle risorse a disposizione. Contiamo entro la fine dell’anno di aprire il bando, anzi sarà un mini bando, verrà aperto una volta che saranno definiti atti e determine. Questo investimento, tengo a sottolineare, non deriva da alcun taglio, ma è possibile a seguito di una politica di risparmi e accantonamento oculata”.

L’assessore ha poi annunciato la candidatura, entro i primi mesi del 2016, del Comune di Livorno al finanziamento per un progetto di recupero di aree degradate. L’area interessata sarà la stazione ferroviaria dove, in un edificio attualmente in stato di totale abbandono, (lato mensa, davanti al binario 1, vedi le foto sotto alla principale) verrà realizzato un Help Center per dare ricovero ai tanti homeless che ogni notte dormono in Stazione o nei treni fermi.

Per quanto riguarda la Società della Salute, l’assessore ha ricordato il suo scioglimento e la messa in liquidazione volontaria del Consorzio Sds della zona livornese, quindi ha aggiornato la situazione citando la convenzione che definisce il nuovo assetto organizzativo integrato del sistema di assistenza socio-sanitaria. Sistema attualmente in corso di implementazione e messa a regime.

Quanto ai Liveas (Livelli Essenziali di Assistenza socio-assistenziale) che lo Stato deve assegnare in base alla Legge 328 (art. 22) l’assessore ha ricordato le azioni di sollecito che anche il Comune di Livorno nell’ambito della Commissione ANCI Welfare ha ripetutamente rivolto per la definizione di un vero piano nazionale di contrasto alla povertà . In assenza della loro definizione e del loro relativo finanziamento l’assessore ha messo in evidenza le oggettive difficoltà operative e gestionali anche relativamente al calcolo del nuovo ISEE. A tutela dell’anziano, sono stati ricordate varie azioni di sostegno che l’Amministrazione applica per la qualità del welfare territoriale:

Le quote sanitarie, destinate ai cittadini residenti anziani non autosufficienti o disabili per l’inserimento in strutture residenziali. La quota sanitaria, periodicamente rivalutata dalla Regione Toscana , copre i solo costi sanitari; al Comune spetta di garantire l’integrazione della spesa di parte alberghiera qualora l’utente non sia in grado di pagarla.

L’assegno di cura, che consiste in un contributo economico erogato a soggetti non autosufficienti ultra 65 anni per favorire la permanenza nel loro domicilio.

Sia per le quote sanitarie che per l’assegno di cura l’assessore ha ricordato le numerose richieste di sollecito di finanziamento da parte della Regione.

In materia di badanti è stato evidenziato come nel sito del Comune di Livorno sia già attivo un Albo di assistenti familiari: un elenco, scaturito da un accordo tra Comune e Provincia, che fornisce assistenti familiari accreditate (al momento risultano 66). Dal 31 ottobre si è aperto poi il bando “Pronto Badante” che darà la possibilità di accedere a contributi regionali per soggetti del Terzo settore che presentano progetti finalizzati a interventi di sostegno e integrazione per le famiglie con anziani o anziani soli. Il progetto “Pronto Badante” ha la finalità di offrire un supporto immediato a quelle famiglie che si trovano a fronteggiare improvvisamente una situazione di grave difficoltà con l’anziano.

Quanto al “Garante della disabilità”, su cui in sede di conferenza si è particolarmente soffermato il consigliere Marco Galligani, ricordando tra l’altro come il progetto sia nato grazie ad una idea del consigliere Pino Vitiello (purtroppo scomparso), ormai la sua istituzione è alle porte. E’ in fase di predisposizione un bando per individuare la rosa dei candidati.

 

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