“Rapinata da mio marito”, ma non era vero: denunciata

Una donna livornese del 1978 è stata indagata in stato di libertà per calunnia. Mossa dalla gelosia si era inventata tutto: i soldi andarono persi quando la borsa le cadde a terra

Una donna livornese del 1978 è stata indagata in stato di libertà per calunnia in quanto aveva dichiarato di essere stata rapinata dal marito tunisino dopo una lite in strada. Era il 1 febbraio e la 38enne, mentre era in compagnia del marito e di una sua amica all’esterno di un locale in via Garibaldi, iniziò a discutere con il coniuge per motivi di gelosia. I due iniziarono a litigare prima verbalmente per poi passare alle vie di fatto dandosi schiaffi e pugni, fino a quando la donna cadde a terra e la borsa che aveva in mano si aprì sul marciapiede. Nel rialzarsi, mentre l’uomo si dirigeva all’interno del locale, la donna si accorgeva che i 60 euro nella borsa erano spariti. Subito accusò il marito del furto. Dalle successive indagini effettuate dal personale della squadra mobile è emerso che mossa dalla gelosia si era inventata tutto, affermando che probabilmente i soldi non erano stati presi dal marito ma andarono persi quando la borsa le cadde a terra.
L’amica ha riferito di essere stata presente alla lite e di essersi adoperata per dividerli fino all’arrivo della pattuglia, confermando però di non aver mai visto il marito della donna prendere i soldi dalla borsa. Dopo la lite, l’uomo è entrato nel locale intrattenendosi con dei clienti fino all’intervento della polizia che poi lo portò via. La donna, in base agli accertamenti e alle dichiarazioni rese negli uffici della squadra mobile, è stata indagata in stato di libertà per calunnia.

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