Raffineria, raggiunto l’accordo. I posti sono salvi

di letizia

Raggiunta l’intesa tra sindacati ed Eni per la tutela dei livelli occupazionali delle aziende di manutenzione che operano presso la raffineria ENI di Stagno, a Livorno.
La notizia è stata comunicata dai rappresentanti sindacali di Cgil, Cisl e Uil a Gianfranco Simoncini, consulente del presidente Enrico Rossi per le tematiche del lavoro, nel corso di un incontro che si è tenuto questo pomeriggio in Regione ed al quale hanno preso parte anche il sindaco Lorenzo Bacci e Federico Mirabelli in rappresentanza della Provincia. Dopo questa intesa saranno attivati incontri con le aziende che hanno vinto le gare di appalto. Simoncini ha espresso la piena soddisfazione per il risultato raggiunto , ricordando che la Regione, pur non entrando nel merito dei processi di riorganizzazione, ritiene fondamentale la tutela dei posti di lavoro. La Giunta regionale ha più volte espresso la propria preoccupazione circa il mantenimento dei livelli occupazionali, sia per scongiurare il rischio che siano i lavoratori a subire le conseguenze dei processi di riorganizzazione, sia per il mantenimento di un elevato livello di qualità nella manutenzione, dato che lo stabilimento di Stagno, in quanto raffineria, risulta classificato come ad alto rischio di incidenti e necessità di particolare attenzione. Anche il presidente Rossi, nel corso di un incontro con Eni ed Enel per la Smith di Volterra, è intervenuto sul tema del mantenimento dei livelli occupazionali della raffineria di Stagno ed ha richiamato Eni a porre attenzione sulla vicenda in veste di stazione appaltante per le imprese interessate. Simoncini ha inoltre fatto presente la disponibilità della regione a seguire il percorso definito tra le parti.

La questione Eni in consiglio comunale – Ieri la questione dei lavoratori dell’indotto dell’Eni è arrivata anche in Consiglio comunale. A seguito del cambio di appalti sono settanta le persone che rischiano di perdere il posto di lavoro, e da tre giorni i dipendenti stanno portando avanti uno sciopero di otto ore. Il tema del lavoro tuttavia si lega a doppio filo, in questo caso, a quello della sicurezza dell’impianto di Stagno e, di conseguenza, con quella dell’intera città, come ha fatto presente il capogruppo del Pd Marco Ruggeri: “Il lavoro e la manutenzione all’interno della raffineria non possono riguardare solo Eni, ma interessa anche Livorno: chiedo quindi all’assessore Gordiani di seguire da vicino la faccenda che si potrebbe aprire sotto il profilo ambientale”. Il consigliere del Movimento 5 stelle Daniele Galli ha posto invece l’attenzione sul modo di lavorare dellle ditte esterne che “dopo aver vinto gli appalti potrebbero fare operazioni di cartello, mandando via o trasferendo gli operai. La situazione livornese ha sempre fatto sì che ci fossero clausole di salvaguardia, che oggi invece potrebbero venire a mancare”. Il sindaco Nogarin dal canto suo ha voluto mettere in mostra “ l’incredibile situazione che si è creata. Dove da una parte – ha fatto presente il primo cittadino, che nei giorni scorsi ha portato il caso delle ditte dell’indotto Eni sul tavolo dell’Anci – abbiamo da poco sottoscritto un accordo di programma, dall’altra il fatto che il governo non abbia inserito nessuna condizione di salvaguardia che tuteli i lavoratori. Ritengo che queste due azioni siano molto in contrasto tra loro”.
Marco Bruciati (Buongiorno Livorno) è dell’idea che “ la vicenda dell’Eni, vista anche la crisi dei combustibili fossili, prima o poi verrà fuori. Non vorrei ritrovarmi a gestire l’ennesima emergenza: vorrei allora che fosse avviata una discussione sul futuro della raffinazione e le alternative che potrebbero essere trovate per evitare che si perdano posti di lavoro”. Ruggeri allora ha chiesto che la questione dell’Eni sia portata al tavolo del Ministero dello sviluppo, spiegando che “un territorio riconosciuto area di crisi complessa, non si può permettere di mettere a casa altre 70 persone”. Marco Cannito (Città diversa) è convinto invece che oltre a sollecitare enti locali e governo “si debba interloquire anche col prefetto, soprattutto per quanto riguarda l’aspetto della sicurezza ambientale”. L’assessore al lavoro Francesca Martini ha assicurato che si farà portatrice delle istanze arrivate dal Consiglio comunale: “All’incontro di domani (oggi, ndr) al Mise per l’attuazione dell’accordo di programma chiederò, come in parte abbiamo già fatto, che siano inserite clausole per la salvaguardia dei lavoratori del territorio, se ciò non sarà possibile cercherò di ottenere premialità per le realtà che assumeranno lavoratori provenienti dalla nostra area”.

Riproduzione riservata ©