Provincia, dal 2016 dipendenti ridotti a 150
di Francesco Calvi
Salvaguardia della professionalità e del salario del personale provinciale; non inserimento sul “portale della mobilità” (http://www.mobilita.gov.it/home.php) di nessun dipendente in quanto la provincia di Livorno risulta al di sotto della soglia del 50% relativa alla spesa del personale, soglia che determinerebbe una mobilità obbligatoria; salvaguardia dell’integrità del corpo di Polizia Provinciale, mantenendo nell’organico tutti gli attuali componenti.
Lo chiedono a gran voce le lavoratrici e i lavoratori della provincia di Livorno per bocca dei sindacati che martedì 27 ottobre hanno organizzato una conferenza stampa sull’annosa questione legata alla legge 22 del 2015 e al decreto “Madia” riguardante la mobilità dei dipendenti pubblici.
Secondo Mauro Scalabrini (funzione pubblica CGIL ) “è in atto una riorganizzazione territoriale della Provincia alla quale però i Comuni devono dare una mano per far sì che essa possa compiersi con successo”. “Ciò che emerge però è un grosso dubbio sul futuro degli enti provinciali – prosegue Scalabrini – a causa dell’accorpamento voluto dal Governo con la legge Delrio ( legge 56 del 7 aprile 2014). Sono previsti per il 2016 su tutta la nazione tagli pari a 2 miliardi di euro (su Livorno si parla di una cifra che si aggira sui 4-6 milioni che vanno aggiunti ai tagli del 2015 ndr). I tagli al personale comporteranno oltre ad una situazione di difficoltà per chi perderà il posto di lavoro, un surplus lavorativo per il personale che resterà in carica, con conseguenti ritardi burocratici e difficoltà di gestione della viabilità sul territorio provinciale e della manutenzione e amministrazione dell’istruzione.
Emanuele Pillitteri (FPL Uil) fornisce un dato che balza subito all’occhio: “Quattro anni fa la Provincia contava 350 dipendenti, dal 1° gennaio 2016 saranno 150”.
Paola Ganni (RSU Toscana) ha illustrato ciò che rappresenta nello specifico il “decreto Madia” fornendo il seguente link (http://www.governo.it/GovernoInforma/Dossier/riforma_pa/index.html). Un primo obiettivo, va detto, è stato raggiunto dai sindacati: nessun dipendente è stato inserito nelle liste di mobilità del 31/10/2015.
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