Passaggio di consegne in Capitaneria: ecco Di Marco
Il Contrammiraglio Arturo Faraone, dopo quasi tre anni, lascia la guida della Direzione marittima della Toscana e della Capitaneria di porto di Livorno
di Roberto Olivato
Sono alcuni anni che la Stazione Marittima si presta ad ospitare il cambio del Comandante della Capitaneria ed anche questa mattina, nel 150esimo anniversario della fondazione del Corpo, il passaggio di consegne fra il Contrammiraglio Arturo Faraone ed il Capitano di Vascello Vincenzo Di Marco, è avvenuta venerdì 11 all’interno della Stazione Marittima, alla presenza del Comandante generale del Corpo delle Capitanerie di porto e Guardia costiera Ammiraglio Ispettore Capo Felicio Angrisano. Una semplice cerimonia ma carica di grande senso di responsabilità, a cui il dovere richiamava i due alti Ufficiali che si salutavano con la sciabola, sotto gli occhi dell’ammiraglio Ispettore. A testimoniare la vicinanza della città ai due Comandanti ed a tutto il Corpo, il sindaco Filippo Nogarin ed il vescovo Simone Giusti, nonché le massime autorità civili e militari di tutta la provincia. Il cambio di comando per qualsiasi Reparto è un momento d’intensa commozione sia per chi lascia, che per chi subentra e l’emozione la si percepiva dalle vibranti parole che entrambi hanno pronunciato per salutare i presenti. Nel presentare l’analisi dell’attività svolta dalla Capitaneria nei tre anni del suo comando, l’ammiraglio Faraone ha messo in risalto il caso della Concordia dove con i vertici della Protezione Civile si è trovato, assieme ai suoi uomini e donne, ad affrontare la colossale operazione di recupero del relitto, che ha ricevuto gli apprezzamenti di tutto il mondo. Il neo Comandante C.V. Di Marco, ha promesso il suo impegno a proseguire l’impegno del suo predecessore, al vescovo Giusti ha richiesto l’assistenza spirituale per se e per tutti i suoi colaboratoi e rivolgendosi alla stampa si è augurato di trovare negli organi d’informazione degli interlocutori che lo aiutino nel rapporto con la città.
Comandante Di Marco la realtà di Livorno la conosceva già o le è completamente sconosciuta? Sono toscano di adozione e vivo in Toscana, pur avendo vissuto poco perché il mio lavoro mi ha portato ad essere da altre parti. Conosco i problemi in parte e dovrò immergermi nella realtà, avvalendomi dei miei collaboratori.
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