Occupata da 25 famiglie l’ex sede Atl
Il Comitato Diritto all'Abitare: " A distanza di quasi due anni dal cambio di amministrazione il tempo delle scuse e dei ritardi è finito. Basta scaricare responsabilità sulla giunta precedente"
Questa mattina 25 famiglie in grave difficoltà economica e con molti minori hanno deciso di occupare la palazzina ex Atl in via Carlo Meyer a Livorno. Una struttura ormai in disuso per la quale il comune di Livorno non ha ancora chiarito la destinazione.
“Purtroppo non ci sono alternative – scrivono dal Comitato Diritto all’Abitare di Livorno – Decine di famiglie, italiane e straniere, continuano a finire per strada dopo aver perso il lavoro. Da diversi mesi, ormai, il Comune non riesce più a sostenere questa situazione di emergenza. A distanza di quasi due anni dal cambio di amministrazione il tempo delle scuse e dei ritardi è finito. Basta scaricare responsabilità sulla giunta precedente. Migliaia di lavoratori si trovano nella disperazione a causa della crisi e della perdita del lavoro e a distanza di 6 mesi non si è ancora riusciti ad assegnare temporaneamente 20 miseri alloggi del blocco della Chiccaia. Non si riesce ad aiutare tempestivamente neanche gli anziani invalidi che rischiano di essere sfrattati.
Il Comitato non si ferma. “Ma non è certo finita – continua il comunicato stampa- Gli speculatori e i palazzinari invece continuano ad avere vita facile. La Circoscrizione 3 è in procinto di essere venduta ai privati. Un altro bene pubblico regalato. L’area verde degli orti urbani sarà spazzata via dal cemento ed è solo grazie alla determinazione dei cittadini e dei residenti che la CLC ( cooperativa lavoratori delle costruzioni) non è ancora riuscita ad entrare all’interno dell’area con le ruspe”.
Infine ecco le richieste del Comitato. “Come Comitato diritto all’abitare chiediamo che tutti gli immobili pubblici in disuso (palazzi, cantine, alloggi) siano adibiti ad emergenza abitativa o restituiti ai cittadini per attività sociali e di quartiere attraverso l’autorecupero (unico modo per superare i limiti imposti dalla mancanza di risorse economiche). Poi, il blocco immediato di qualsiasi vendita di immobili o aree pubbliche a partire dalla Circoscrizioni e infine il ritiro immediato del progetto di devastazione degli Orti Urbani di via Goito e l’apertura di un confronto pubblico e trasparente sul futuro di quell’area£.
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