Occupate altre 5 case a Fiorentina

Intanto Casalp conferma la demolizione degli edifici in via Giordano Bruno 14

Il 27 aprile 5 famiglie sotto sfratto e in difficoltà economica hanno occupato altrettanti alloggi popolari in via Dodoli 8, strada adiacente a via G. Bruno. Dopo l’occupazione simbolica del cantiere al civico 14 di via Giordano Bruno (“per denunciare l’ennesimo ritardo nei lavori e la demolizione delle tubature di amianto senza alcuna precauzione”) e a seguito della notizia dell’avanzamento formale del progetto di “riqualificazione” urbana di Garibaldi e Fiorentina (“25 milioni di euro e neanche una casa popolare”) le famiglie del comitato, si legge nella nota dei Comitati autonomi Ex Caserma Occupata, “si sono conquistate finalmente il diritto ad avere un alloggio dignitoso. 5 alloggi popolari chiusi da alcune grate di ferro e lasciati sfitti per anni e un nuovo spazio comune per il quartiere e per i cittadini. Un luogo di informazione e confronto per tutti quei soggetti lasciati soli dalle istituzioni, senza un lavoro e con un alloggio precario”. “La nuova sede del comitato resterà aperta e invitiamo tutti i cittadini e le cittadine che da anni aspettano una casa popolare a presentarsi per segnarsi nelle liste per le nuove occupazioni”.
“Chiederemo – prosegue la nota – immediatamente che i blocchi interessati dai piani di recupero, lasciati volutamente senza manutenzioni da anni, vengano immediatamente ristrutturati nonostante siano in attesa di essere liberati. Questa volta non ci sono scuse, i soldi ci sono. Cosa dirà Casalp? Che ovviamente le case occupate erano in assegnazione. E’ la solita scusa che utilizzano da anni. Centinaia e centinaia di case popolari vuote in diversi quartieri della città sono la dimostrazione evidente della falsità delle probabili argomentazioni di Casalp. In questi giorni abbiamo raccolto numerose interviste video nelle quali gli stessi abitanti confermano la nostra versione. Le interviste saranno disponibili in rete già da stasera. Fino a quando tutte le case popolari vuote presenti in città non saranno veramente assegnate, gli occupanti non lasceranno gli alloggi.
Per concludere il comitato e le famiglie si impegneranno a contrastare con ogni mezzo qualsiasi tentativo di speculazione privata nel quartiere. Livorno non ha bisogno di altri alloggi privati o a canone concordato. La nostra città ha bisogno di nuove case popolari. Gli alloggi esistenti vanno ristrutturati e non demoliti permettendo ai vecchi inquilini di avere una sistemazione dignitosa e alle famiglie in emergenza abitativa di avere un tetto dove vivere in attesa di una casa popolare”. 

La comunicazione di Casalp
In relazione ai fatti che si sono verificati nella giornata del 26 aprile in via Giordano Bruno, la società Casalp – committente delle opere di demolizione – ritiene doverose le seguenti precisazioni. Il cantiere per la demolizione dell’edificio è stato consegnato alla ditta Crm escavazioni Srl il giorno 7 aprile 2014. La fine lavori e prevista contrattualmente per il giorno 6 giugno 2014. In questi primi tredici giorni lavorativi la Ditta ha effettuato i lavori di cantierizzazione e di svuotamento dei locali dalle suppellettili e macerie presenti all’interno ed ha portato a termine lo smontaggio e smaltimento degli infissi. Parallelamente l’appaltatore ha predisposto il piano di smaltimento dell’amianto, secondo quanto imposto dalle normative vigenti, e lo ha depositato presso la Asl per le necessarie autorizzazioni, affidando in subappalto questa parte dei lavori ad una ditta specializzata, la Seal s.r.l.. A tal proposito merita chiarire che dalla giornata di giovedì e stata affissa in cantiere la cartellonistica di sicurezza prevista in presenza di amianto e sono iniziate le verifiche sulla ubicazione delle tubazioni che dovranno essere smaltite. Non appena concluse le operazioni di smaltimento dell’amianto – che dovranno proseguire nella giornata di lunedì e dureranno circa venti giorni – la ditta appaltatrice provvederà alla demolizione vera e propria che durerà circa quindici giorni. Al momento i lavori stanno quindi procedendo in modo perfettamente regolare e si ritiene che possano essere conclusi entro i tempi contrattuali.

Il Responsabile Unico del Procedimento Arch. Matteo De Luca
Il direttore dei Lavori Ing. Michelangelo Raddi

 

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