Nogarin: “Dal bilancio mancano 7 mln”

Incontro con i sindacati per illustrare le linee guida del Bilancio 2016. Il primo cittadino ha illustrato dove intende potenziare ma mancano i fondi

Nel pomeriggio lunedì 29 febbraio si è svolto un incontro tra l’Amministrazione comunale e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali per illustrare le linee guida del Bilancio 2016. Al tavolo, che si è tenuto nella Sala Giunta del Palazzo Comunale, erano presenti Maurizio Strazzullo, Enrico Pedini e Giovanni Golino in rappresentanza della CGIL, Giovanni Pardini e Donatella Parrini per la CISL, e Angelo Colombo per la UIL. A rappresentare il Comune di Livorno, oltre al sindaco Filippo Nogarin, l’assessore al bilancio Gianni Lemmetti, l’assessore alle politiche sindacali Francesca Martini, il dirigente del dipartimento programmazione economico-finanziaria Nicola Falleni e il capo di gabinetto Massimiliano Lami. Scopo di questo incontro Comune-sindacati, non solo l’illustrazione del Bilancio 2016, ma anche la ricerca di un confronto che possa portare ad intese importanti su quelle che sono le idee e i progetti dell’Amministrazione in tema di lavoro e occupazione, nonché sulle scelte e gli indirizzi per il futuro della città dal punto di vista dello sviluppo economico, urbanistico e sociale, temi che ovviamente sono tutti fortemente intrecciati tra di loro. “Quello del 2016 sarà un bilancio di contenimento – ha tenuto a precisare il Sindaco – basti pensare che solo di mancati introiti ci saranno 6 milioni e 900mila euro in meno rispetto all’anno precedente, con i conti che sono reduci da un quinquennio di pesanti tagli. Ciò nonostante l’Amministrazione ha agito assumendo come linee guida l’impegno a non tagliare posti di lavoro e servizi essenziali, sviluppando riflessioni sulla modalità di gestione dei servizi che contemplino, ove consentito dalle norme, possibili internalizzazioni. Già nel 2017, grazie a prospettive future di minori vincoli e rigidità, confidiamo di poter avviare una politica di progressiva riduzione della pressione fiscale e tributaria”.

Nelle scelte che hanno ispirato la formazione di questo Bilancio sono stati tenuti fermi alcuni principi forti: la protezione del sociale, la protezione delle fasce deboli della popolazione, della disabilità, dei servizi educativi e, in generale, dei servizi alla persona. Grande attenzione è stata poi data al settore degli investimenti con risorse pari a circa 20 milioni.
Parlando della sua visione di città, il sindaco Nogarin ha fatto alcune considerazioni sulle caratteristiche dello sviluppo di Livorno negli ultimi decenni. Il progressivo estendersi delle aree urbane ha portato – rimanendo pressoché inalterato il numero di abitanti – al raddoppio della superficie edificata. Ciò significa che la stessa comunità si trova a dover sopportare costi di gestione raddoppiati: per la manutenzione stradale, per l’illuminazione, per la pulizia e l’igiene ambientale, e via dicendo. A questo punto, l’unica soluzione è invertire la rotta: rilanciare il centro città, a cominciare dagli esercizi commerciali che ne costituiscono il tessuto economico (mercati diffusi), con opere pubbliche che vadano in questa direzione, e con operazioni di “decoro urbano” come sono state fatte in altre città, per mettere in evidenza tutto il “bello” che Livorno può offrire, anche in una prospettiva di valorizzazione degli apporti che il turismo può dare all’economia cittadina.
Per quanto riguarda le linee di azione sui temi più caldi (a cominciare dal lavoro), il sindaco ha detto che è sempre più indispensabile il coinvolgimento di Regione Toscana e Governo, in quanto tutte le questioni cruciali passano dalla Regione per approdare nei vari dipartimenti e agenzie governative. Il Comune di Livorno ribadisce il suo pieno impegno nel trovare forme di sostegno al reddito per coloro che hanno perso il lavoro. in questa direzione si è dato avvio a una sperimentazione del reddito di cittadinanza e è stato pubblicato (ieri) il bando per 66 posti di lavori di pubblica utilità. L’Amministrazione ha consapevolezza dell’insufficienza di queste misure, che seppur gravose per il bilancio dell’ente non riescono a dare una risposta alle tante situazioni di disagio causate dalla crisi economica. Amministrazione e sindacati hanno quindi convenuto che una battaglia condivisa sul tema lavoro vada portata avanti nelle sedi regionali e nazionali, ribadendo con forza che nelle aree di crisi complessa gli ammortizzatori sociali, anche in deroga, debbano poter essere prorogati e debbano essere varate specifiche misure di sostegno al reddito.

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