Area contesa a Villa Maurogordato. Botta e risposta proprietario-condomini. La storia

"Ancora oggi ci domandiamo come sia possibile che un catasto pubblico renda privato un pezzo di terreno che blocca l’unico accesso ad un parco pubblico con dentro beni culturali di tipo storico e faunistico"

Questa che vi proponiamo qui sotto è una storia di confini e contenzioso che di fatto rende prigionieri in casa propria i condomini dello stabile di via Monterotondo 68 a due passi da villa Maurogordato. Lo stesso accesso al parco pubblico ne risente in quanto una catena ostacola parzialmente l’ingresso al cancello rendendo difficoltoso il passaggio a un disabile e impossibile il transito ad un mezzo di soccorso.
Ma il proprietario del terreno ha dalla sua la sentenza del tribunale che lo autorizza a privatizzare quella porzione di area. Intanto la situazione si fa sempre più tesa tanto che ieri è arrivata la polizia chiamata dalla madre di un ragazzo diversamente abile che non riusciva ad entrare.

LA STORIA
Vi scrivo a nome e per conto del Condominio di via di Monterotondo n° 68. Siamo a richiedervi di voler pubblicare sul vostro autorevole giornale la scandalosa situazione in cui ci siamo venuti a trovare negli ultimi mesi, in merito ad un problema che si sta verificando all’ingresso della nostra proprietà e all’ingresso del Parco di Villa Maurogordato. Da qualche anno il proprietario del terreno adiacente al parco (sinistra guardando l’ingresso del Parco) è coinvolto in una battaglia legale con il nostro costruttore in merito ad una parte del suo terreno legalmente attribuitagli dal catasto, che fino a pochi mesi fa non era né segnalata né recintata. Crediamo che vista la situazione la battaglia stia sfociando in una classica situazione di diritto di passaggio e quindi di natura prettamente economica. 
All’inizio di questa estate il proprietario del terreno ha vinto la causa con il costruttore,( anche se poi ovviamente il costruttore è andato in ricorso e stiamo aspettando la fine del processo…) e quindi ha edificato due muri di mattoni appoggiandosi per altro alla nostra proprietà e ha posto una catena. Da qualche giorno la catena è stata definitivamente chiusa. Vi potrete immaginare il nostro disagio. Nonostante paghiamo un regolare passo carrabile al Comune, non possiamo più entrare con le autovetture all’interno delle nostre proprietà che ovviamente sono dotate di posti auto e garage. Inoltre il passaggio pedonale che lui avrebbe lasciato “aperto” lateralmente al muro e alla catena è inagibile per i portatori di handicap e per le carrozzine in quanto ha scalini sia per accederci che per uscirci… Addirittura neanche un’ambulanza ha più accesso e sarebbe costretta a fermarsi alla catena e portare una lettiga a mano dentro il condomino o dentro al parco. Ovviamente noi abbiamo già chiamato tutte le autorità competenti e abbiamo denunciato a gran voce la questione. I vigili urbani del comune di Livorno in più occasioni ci hanno detto che tale persona avendo al momento vinto la causa è nel diritto di chiudere il passaggio. Carabinieri e Polizia, invece, stanno lavorando per cercare di risolvere la situazione. La situazione inverosimile e da sottolineare non è solamente la nostra ma, quella che proprio li ci sia uno dei parchi pubblici più frequentati di Livorno, dove per altro da qualche hanno ha preso sede anche l’ufficio provinciale della GAV e che ne per ovvi motivi di sicurezza per la cittadinanza ne per i diritti che ogni Comune dovrebbe salvaguardare ai propri cittadini è ammissibile una situazione del genere.
Ancora oggi ci domandiamo come sia possibile che un catasto pubblico renda privato un pezzo di terreno che blocca l’unico accesso ad un parco pubblico con dentro beni culturali di tipo storico e faunistico. Il Comune non dovrebbe intervenire con esproprio per garantire l’accesso al parco? E nello stesso momento come ha potuto lo stesso Comune permettere l’edificazione di un condominio quando l’unico accesso dava su una proprietà privata? Inoltre vi volevamo segnalare che molti cittadini hanno denunciato il problema.
Nella giornata di ieri (10/10/2013) ad esempio una cittadina il quale figlio disabile per ovvie ragioni non puo’ più accedere al parco ha chiamato la polizia e ha denunciato il fatto.

Siria Vincenzini

IL NUOVO INTERVENTO DEL CONDOMINIO DI VIA MONTEROTONDO 68
Vorremmo chiarire alcune cose dopo i commenti che ci sono stati al vostro articolo e sopratutto ci riferiamo a quelle persone che hanno parlato di “abusivismo edilizio a Monterotondo”. Abitiamo in questo condominio da 11 anni. Abbiamo comprato le nostre proprietà con regolare atto notarile e libere ovviamente da ogni sorta di vincoli. Da 11 anni, infatti, paghiamo un regolare passo carrabile al Comune di Livorno e nel frattempo mai abbiamo avuto problemi nell’entrare o nell’uscire dalla nostra proprietà con l’autovettura. Siamo venuti a conoscenza del contenzioso della ditta Costruttrice e del Sig. Proprietario del terreno confinante alla nostra proprietà solo da qualche anno attraverso una “lettera” inviataci da quest’ultimo a titolo di conoscenza, e nonostante questo abbiamo deciso di rimanere fuori dalla diatriba in quanto, come consigliati anche da persone di competenza non eravamo per niente coinvolti direttamente nella situazione. Vorrei farvi capire ancora meglio attraverso le foto in allegato la situazione in cui stiamo vivendo. Il muro edificato non permette il regolare afflusso dell’acqua piovana nel fosso di scorrimento adiacente alla strada e quindi provoca allagamenti sia dalla parte del nostro passo carrabile che dalla parte del cosiddetto “passaggio pedonale””, che ribadiamo è inaccessibile a chiunque non deambuli bene e a qualsiasi carrozzina di ogni tipologia (per infanti o per portatori di handicap). Siamo a conoscenza che le autorità competenti stanno lavorando per risolvere questa sgradevole situazione e le ringraziamo anticipatamente. Il sig.re proprietario del terreno, se e qualora lo ritiene opportuno ha tutto il diritto di continuare nella sua battaglia legale con il Costruttore Edile, ma non ha diritto di mettere in difficoltà famiglie e cittadini che pur rispettando e capendo la sua situazione comunque non vogliono essere coinvolti nella diatriba.

 

L’INTERVENTO DEL PROPRIETARIO DEL TERRENO
In riferimento all’articolo pubblicato in data 11/10/2013 sulla catena posta di fronte all’ingresso della Villa Maurogordato, vi scrivo a nome del proprietario del terreno in oggetto per puntualizzare alcune inesattezze scritte dalla Sig,ra Vincenzini, col preciso intento di mettere in cattiva luce l’operato del proprietario del terreno stesso, il quale ha tutto il diritto di difendere i propri interessi.

A tal proposito si precisa quanto segue:

La causa non ha avuto inizio all’inizio di questa estate bensì all’inizio dei lavori di costruzione del condominio in questione, ed e’ terminata cinque anni fa con una sentenza passata ingiudicato. La Signora segnala che il muro di recinzione, edificato tra l’altro sulla propria proprietà e regolarmente autorizzato, sia appoggiato alla loro proprietà ma si dimentica che in questi cinque anni i condòmini, pur essendo stati più volte richiamati al rispetto della proprietà altrui, hanno usufruito e usufruiscono di un passaggio senza averne diritto e senza permessi. Il Catasto è semplicemente un ufficio che registra le proprietà. Non spetta a questo Organo attribuire alcuna proprietà; la proprietà in questione è stata acquisita più di quaranta anni fa con regolare atto notarile e regolarmente registrata nei pubblici uffici. La Signora afferma che il condominio paga regolare passo carrabile e invita il Comune a fare un esproprio, ma forse non sa che l’esproprio si può attuare solo per interessi pubblici non certo per finalità private, togliendo la proprietà ad un privato per concederla ad un altro privato.
In questo caso non si parlerebbe di esproprio ma di estorsione!! Si fa presente inoltre che per garantire l’accesso alla Villa Maurogordato il proprietario, prima di chiudere la catena, ha depositato alla Provincia (proprietaria del Parco) e al GAV, la chiave per consentirne l’accesso. La Signora, infine, afferma che il Comune abbia loro concesso il permesso di passare su una proprietà privata; se le cose stessero realmente come afferma, anche a me verrebbero degli interrogativi.

 Vittorio Domenici

 

 

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