Magrignano, via una tonnellata di amianto e non solo

Ha partecipato anche il sindaco Filippo Nogarin (nella foto con Lorenzo Fommei, Direttore Generale di Aamps)  all’operazione di pulizia straordinaria del Borgo di Magrignano: operazione che ha visto sabato 21 giugno, insieme a Comune e Aamps, tantissimi cittadini, associazioni di volontariato, imprese al lavoro nei cantieri del quartiere. Almeno 350 persone, tra rappresentanti degli enti e cittadinanza.
Queste le quantità di rifiuti raccolti: 2 tonnellate di sfalci e potature; 4 tonnellate di ingombranti (reti e transenne in ferro, materassi, elettrodomestici); 8 tonnellate di scarti edili; 1 tonnellata di amianto (messo in sicurezza, sarà avviato a smaltimento nei prossimi giorni); 1 tonnellata di materiale vario indifferenziato); 5 bombole del gas. I rifiuti sono stati portati ai centri di raccolta di Aamps per i necessari trattamenti e avvio a recupero o smaltimento.
Dopo gli interventi di pulizia e riordino urbano eseguiti tra il 15 maggio e il 10 giugno nell’area di Vallin Buio, e dopo l’avvio della pulizia straordinaria delle Terme del Corallo, l’Amministrazione Comunale, nel solco di “Tiriamo a lucido la città”, ha dunque spostato la sua attenzione al Borgo di Magrignano, un quartiere residenziale che è ancora, in parte, un cantiere aperto, con l’intento di migliorare decoro urbano e sicurezza.
Come detto, l’operazione ha coinvolto – con autentico spirito di collaborazione instaurato anche grazie a una serie di incontri preparatori – tanti cittadini (residenti e non) insieme al personale degli uffici Ambiente, Verde e Protezione Civile del Comune, con la collaborazione del Comando di Polizia Municipale ed il supporto di Aamps, del Consorzio di Bonifica Toscana Costa e del mondo del volontariato che come al solito ha risposto positivamente all’appello.
“Un’amministrazione comunale può decidere di fare molte cose per migliorare la propria città e la qualità della vita di chi la abita”, ha dichiarato al termine della mattinata il sindaco Nogarin. “Ma senza l’aiuto di cittadini motivati, spinti da quel “senso civico” che non è altro che quel “sentimento comunitario” grazie al quale ognuno di noi si sente consapevole del fatto che il giardino o quell’angolo di strada sono pubblici e vanno salvaguardati, non si può realizzare niente”.

 

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