M5S: “Via Ricasoli? A Livorno no”
Una via intitolata a Ricasoli non può esistere a Livorno. Anzi è “incompatibile”, per usare testuali parole. A pronunciarle è il Movimento 5 Stelle che in un comunicato spiega che “l’incongruità del sodalizio storico tra Bettino Ricasoli e la città di Livorno, con una via a lui intitolata, non è mai stata affrontata, ma forse oggi è giunto il momento di chiarire di cosa stiamo parlando, dal momento che apprendiamo del procedimento amministrativo finalizzato all’intitolazione di una strada o di un parco al partigiano Garibaldo Benifei tristemente scomparso da pochissimi giorni”.
E dunque… ecco la lettera in cui M5S – Partiamo dal presupposto che una via viene intitolata per meriti, ma nei confronti di Livorno, il Barone di Ferro Bettino Ricasoli meriti non ne ha. Ha mantenuto le leggi livornine in atto finché è stato capo del governo, esclusivamente per interessi personali come tutti i bravi lobbysti che con il potere dei soldi scalano la politica, infatti il barone commercializzava vino dalla sua enorme tenuta in Chianti e così facendo sfruttava le agevolazioni fiscali del tempo. L’XI maggio del 1849 durante l’assedio di Livorno da parte degli austriaci, Ricasoli, assistente dell’esercito austriaco, contribuì ad aprire la breccia dalla porta San Marco e poche ore dopo assistette compiaciuto al sacco. Ricasoli ebbe a scrivere: «del popolaccio livornese conosciuto per antica corruzione e guastato dai ciurmatori politici» era evidente il suo astio per le continue visite di Garibaldi e Mazzini in città e per l’alto numero di volontari che da Livorno partivano per le loro spedizioni. Da quella opinione si può denotare tutta la soddisfazione di avere sulla coscienza 400 livornesi morti sul campo e altrettanti fucilati in sommarie esecuzioni per la difesa della libertà. Quello dei livornesi, un amore sviscerato per la patria italiana ed ancora oggi risuonano le parole dell’eroe Enrico Bartelloni che prima di essere fucilato urlò agli austriaci «Qui mirate, o assassini. Così muore un italiano!». Parole che evidentemente non servirono a rivalutare negli anni Ricasoli come traditore di Livorno per cui incompatibile con la città stessa, senza contare che qualche anno dopo abusando del suo potere, obbligò un revisionismo storico ordinando di cancellare dai libri di storia i fatti accaduti a Livorno. Con questo il Movimento 5 Stelle non vuole cancellare la storia, ma solo ribadirla considerato che senza la riscoperta della nostra identità e della nostra cultura troppe volte offuscata, non riusciremo mai a far ripartire la nostra comunità, tutti insieme, con l’impegno di tutti.
Affidiamo ai consiglieri la reale verifica di fattibilità circa la sostituzione della via intitolata a Ricasoli che incompatibilmente alle vicende storiche occupa un posto d’onore nella cultura popolare livornese, per fare spazio a chi ha speso la propria vita per il bene comune, come del resto ha fatto il nostro concittadino Benifei Garibaldo.
Per chi ritenesse che vi siano problemi più urgenti e gravi da mettere in agenda, questa è la nostra risposta:
1) Possiamo affrontare i problemi che si vogliono, ma senza un popolo unito almeno nei fondamenti non si andrà da nessuna parte.
2) Con la cultura e la conoscenza si mangia.
3) Ristabilire un equilibrio delle “coscienze” e della “identità” attraverso la “conoscenza” è la nostra priorità assieme a tutte le altre pianificazioni ed emergenze che giornalmente questa amministrazione si impegna a portare avanti.
Riproduzione riservata ©