Limoncino, dissequestrata la discarica. Assolti in rito abbreviato i quattro indagati

Kutufà: "Accuse che hanno avvelenato solo il clima in questi ultimi anni. Grande soddisfazione mitigata però dalle sofferenze dell'impresa e dei lavoratori interessati"

La sentenza è stata pronunciata dal giudice per l’udienza preliminare Gioacchino Trovato intorno alle 17,45: tutti assolti. Finisce così il processo, svoltosi con rito abbreviato, che si basava sulle presunte irregolarità della discarica del Limoncino a carico di Andrea Rafanelli, addetto dell’unità operativa “Rifiuti e bonifiche” della Provincia,  Federico Bellabarba,  Antonio Rafanelli (colui il quale ha firmato il progetto) Reginaldo Serra, architetto e dirigente della Provincia. I quattro erano finiti davanti al giudice a vario titolo per abuso di ufficio e reati ambientali. Per il giudice nessuna responsabilità dunque e, conseguenza ben più importante, via libera al dissequestro dell’area e della discarica. I sigilli posti dai carabinieri nell’ottobre del 2011, alla luce di questa sentenza, saranno dunque tolti nei prossimi giorni.
“La sentenza conferma quando da me sempre sostenuto – ha affermato il presidente della provincia Giorgio Kutufà a poche ore dal pronunciamento della sentenza – ovvero che la procedura era corretta. Le perizie tecniche disposte dal Tribunale certificano la regolarità delle decisioni assunte dall’Amministrazione Provinciale e fanno giustizia di una serie di polemiche, accuse e illazioni che hanno avvelenato il clima in tutti questi anni. Una grande soddisfazione che è, però, mitigata dalle sofferenze dell’impresa e dei lavoratori interessati”.
Di diverso avviso è il consigliere comunale dell’Idv Andrea Romano, candidato alle primarie per il Centrosinistra.  “Il dissequestro della discarica è un macigno che pesa sulla campagna elettorale – scrive in una nota il politico – Vista l’incredibile serie di pasticci che ha portato tre anni fa al sequestro, pasticci che restano tali indipendentemente dalla sentenza di oggi (dalla strada privata alle frane, dalle modifiche non autorizzate alle trincee drenanti per l’acqua che non doveva esserci), pensavamo che questo capitolo si fosse chiuso, almeno a livello politico. Invece adesso la palla torna in mano al Comune: chi gliela fornisce una strada d’accesso ai camion carichi di rifiuti, nel bel mezzo delle colline livornesi? Sto chiedendo invano da giorni – chiosa Andrea Romano-  ai vari candidati a sindaco di esprimersi in merito, vorrei sapere se sono d’accordo con me, oppure no, nel rifiutarsi di trasformare una risorsa naturale preziosa e da valorizzare in un viavai di camion che vanno a sotterrare rifiuti di vario genere (compresi fanghi e ceneri) vicino alle falde idriche e al parco delle colline. Nessuna risposta. Serve una soluzione che non contempli il traffico di rifiuti sulle colline livornesi -conclude il candidato -Nessun organo politico ha mai approvato la discarica di Limoncino ed è ora che ci si esprima chiaramente se la scelta fatta dai tecnici è condivisa o no: per quanto mi riguarda continuerò ad impegnarmi per evitare che la discarica entri in funzione”.

 

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