L’ex deportato, amico di Pertini, racconta l’orrore dei lager nazisti agli alunni
di Simone Vincelli, Rodolfo Ortolani e Tommaso Albano
Atrocità ma anche fratellanza. Dolore ma anche legami indissolubili con chi ha condiviso quegli orrori dei campi di concentramento.
E’ questo quanto ha raccontato Mauro Betti, presidente dell’Aned (Associazione Nazionale Ex Deportati) agli alunni delle scuole elementari cittadine. Quest’ultimo, 92enne, ha portato la testimonianza di quella che è stata la sua diretta esperienza in tre campi di concentramento, raccontandone lucidamente i dettagli più atroci e incredibili. Riguardo alle condizioni in cui i deportati si trovavano durante il periodo di prigionia Mauro parla così: “Dormivamo in 15 in letti da 3 ed eravamo talmente stretti, come sardine, che non riuscivamo nemmeno a girarci. Durante il giorno, invece, prendevamo, senza motivazione, tante di quelle bastonate che non sono descrivibili”.
“Oggi il perdono per tutte le persone che sono state causa della mia sofferenze, è per me fonte di serenità e di pace”. Ma nel male ecco germogliare il bene. L’ex deportato ha raccontato invece dei bellissimi rapporti di fratellanza instaurati con i connazionali incontrati, uno su tutti il fratello di quello che sarebbe stato, successivamente, uno dei più grandi Presidenti della nostra Repubblica: Sandro Pertini. Da quest’ultimo, Mauro è stato ricevuto per raccontare al presidente la storia e la morte del fratello, ottenendo, in seguito, l’onorificenza di cavaliere della Repubblica. Questa iniziativa ha avuto, soprattutto, lo scopo di sensibilizzare e informare con toni ed espressioni dirette gli alunni delle varie scuole elementari presenti alla conferenza, in modo tale che anche le nuove generazioni siano a conoscenza di questi orribili fatti, con il fine di non dimenticare e di cercare di evitare che si ripetano in futuro simili atrocità.
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