Le ultime quattro suore Calasanziane via da Livorno

Hanno lasciato Livorno, quasi in punta di piedi, per raggiungere la sede della loro casa Generalizia a Firenze, le ultime quattro suore Calasanziane dell'istituto di via del Bosco presente in città sin dal 1902

di Roberto Olivato

Hanno lasciato Livorno giovedì 14, quasi in punta di piedi, per raggiungere la sede della loro casa Generalizia a Firenze, le ultime quattro suore Calasanziane dell’istituto di via del Bosco presente in città sin dal 1902. Le Calasanziane presero il nome da San Giuseppe Calasanzio il cui carisma in campo educativo fra i più umili e bisognosi ha dato origine a diverse Congregazioni religiose dedite principalmente all’insegnamento. A Livorno le suore erano presenti con una scuola materna ed una elementare che hanno visto passare nelle loro aule centinaia di bambine.

A parlarci della vita dell’Istituto di via don Bosco è suor Agnese, una delle quattro consorelle trasferitesi a Firenze: “La scelta di ritirarci nella Casa madre è stata una necessità quasi obbligata, causa la nostra età e per l’infermità di due nostre consorelle, che qui a Firenze potranno avere una migliore assistenza”.
Avete lasciato Livorno dopo più di un secolo. Pensate che la vostra Congregazione non tornerà più?
“Questo non si può mai dire. A Livorno eravamo presenti sin dal 1902 con dodici consorelle che educavano circa una sessantina di ragazze figlie di carcerati. Negli anni successivi col mutare dei tempi abbiamo accolto, orfane e figlie di coppie separate”.
Perché non avete pensato ad una comunicazione ufficiale? Del resto avete rappresentato una parte di storia cittadina.
“Forse apparirà una notizia su La Settimana (periodico della diocesi, ndr), ma poi per la verità la sorpresa ce l’hanno riservata alcune nostre ex alunne che una sera, con la scusa di accompagnarci al compleanno di una comune amica, ci hanno festeggiato in un’atmosfera carica di emozione e qualche lacrimuccia”.
Un addio definitivo a Livorno però suor Agnese non lo darà mai.
“Vista la vicinanza da Firenze tornerò in città ogni tanto a far visita a parenti ed amici”.

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