La pioggia non ferma il corteo: 3000 in strada. Saracinesche abbassate e sindaco in piazza

La pioggia non ha fermato la rabbia dei tremila lavoratori scesi in piazza in difesa dei tantissimi posti di lavoro a rischio in bilico in tutto il panorama cittadino (clicca sul link in fondo all’articolo per vedere la fotogallery di Simone Lanari). Il maltempo non ha scoraggiato quindi i manifestanti che si erano dati appuntamento alle 16 in piazza Magenta che ci fosse stato il diluvio o il sole. Il “Coordinamento lavoratori e lavoratrici livornesi in lotta” per l’occasione aveva lanciato anche un hastag per seguire e sostenere la protesta anche su twitter: #livornononpuòmorire.

Il “serpentone” pacifico e ricco di striscioni e di cori che si sono alzati al cielo, si è sondato da via Magenta per le vie centralissime di Livorno dove ha incontrato tanta, tantissima solidarietà da parte dei commercianti ai quali era stato chiesto di abbassare le saracinesche ed i esporre un volantino in cui si sottolineasse la vicinanza al movimento di lotta. Così è stato. In piazza Grande si è fatto trovare presente anche il primo cittadino Filippo Nogarin che ha ribadito la sua vicinanza ai lavoratori. Tra i tantissimi scesi in strada a manifestare i dipendenti Trw, i lavoratori portuali dell’Alp, quelli di Intempo, i lavoratori della Masol, della Raffineria Eni, del Ctt Nord, gli spazzini della Cooplat, l’Rsu della Piaggio e tanti altri che si sono uniti al mega corteo pomeridiano conclusosi in piazza Cavallotti.

Il comunicato del Coordinamenti dei Lavoratori: “Data storica per la nostra città. Grazie a tutti” – Il Coordinamento intende prima di tutto ringraziare tutti i lavoratori e le lavoratrici e le varie Rsu che hanno aderito convintamente al corteo di oggi. Un ringraziamento va anche ai numerosi commercianti che hanno espresso la loro solidarietà abbassando le saracinesce e esponendo cartelli di solidarietà con le vertenze dei lavoratori e al cinema 4 Mori per la disponibilità della sala.  Ci riteniamo molto soddisfatti della partecipazione. Quella di oggi è una data storica per la nostra città. Esiste una Livorno che ha deciso di reagire  e di non arrendersi a questa crisi.Una Livorno che ha deciso di lottare ed essere a fianco di tutti quei lavoratori che oggi rischiano il posto di lavoro,  Semplici ma decisi i messaggi lanciati oggi dalla piazza. Unità nelle vertenze al di là dell’appartenenza sindacale e partitica.
Determinazione nelle lotte e nelle rivendicazioni. No alla svendita di Livorno ai privati e internalizzazione dei servizi pubblici.  Solo in questo modo la nostra città potrà affrontare questo momento difficile e uscire dalla crisi. Da oggi in poi qualsiasi vertenza in atto deve ricevere la solidarietà e l’appoggio di tutti i lavoratori. Anche un singolo licenziamento non deve passare senza che vi sia una reazione immediata e determinata da parte di tutti.
Invitiamo tutti i presenti al corteo di oggi a rimanere informati delle prossime assemblee e iniziative del Coordinamento. Lanciamo da subito la prossima assemblea pubblica cittadina per il giorno Giovedì 27 Novembre alle ore 21,00 in luogo da confermare che comunicheremo prima possibile.
Per questo invitiamo tutti e tutte a partecipare anche alla assemblea logistica del Coordinamento il giorno Giovedì 20 Novembre alla Mensa Ex Bilancia di via dei Mulini 27.
Ricordiamo che hanno aderito fino ad oggi al Coordinamento lavoratori e lavoratrici livornesi in lotta le R.S.U., le R.S.A., i lavoratori e le lavoratrici di: TRW Automotive Livorno, Porto Livorno 2000 , InTempo, Agenzia per il Lavoro in Porto, Compagnia Toscana Trasporti Nord, Raffineria ENI e ditte esterne, Compagnia Generale Trattori, T.E.F., C.L.S., I.F.B., R.F.I., Ex Delphi, Masol, Agenzia Espressi, C.E.R.I.N. affissioni, Appalti Pubblici Scuole – Dussmann, Cooperative Sociali – RSA Pascoli e Villa Serena, People Care, Ipercoop, Cooplat, Autisti Autosped G (Stagno), Trans Sea srl – Gruppo Podda, Gruppo Mercurio, Sidis supermercati, Cash & Carry, A.S.A., Provincia e Sviluppo, Comune di Livorno, Camera di Commercio, Autonomie Locali e Funzioni Centrali, Scuola, Ferrovie dello stato e Trenitalia, Solvay Solution Livorno , Piaggio e Continental (prov. di Pisa)….

IL CARTELLO CHE IL COORDINAMENTO LAVORATORI HA CHIESTO CHE VENISSE ESPOSTO DAI NEGOZIANTI DURANTE IL CORTEO DI PROTESTA

“La grave crisi occupazionale che sta colpendo la nostra città non può non inte$ressare e coinvolgere tutti i cittadini – si leggeva nel comunicato inviato alle redazioni dal Coordinamento dei Lavoratori – Migliaia di posti di lavoro a rischio (Trw, Eni, porto, Cooplat, ecc..) non potranno che avere gravi conseguenze anche su tutte le attività commerciali della città, che hanno come principali clienti proprio quei lavoratori e le loro famiglie. Come Coordinamento lavoratori e lavoratrici livornesi in lotta abbiamo lanciato un  corteo cittadino in difesa dei posti di lavoro e in sostegno alle numerose vertenze cittadine, che oggi, sabato 14 novembre  dalle 16 attraverserà alcune strade del centro come piazza e via Magenta, corso Amedeo, piazza Attias, via Ricasoli, piazza Cavour, via Cairoli, piazza e via Grande, via del Giglio, piazza Cavallotti.Per questo – ha scritto il Coordinamento dei Lavoratori – chiediamo a tutti titolari di attività e ai lavoratori e alle lavoratrici del commercio di compiere durante la giornata di sabato 15 un gesto di solidarietà verso tutti i lavoratori e le lavoratrici che stanno portando avanti queste vertenze attaccando fuori da ogni negozio un cartello con scritto “Solidarietà ai lavoratori e alle lavoratrici in lotta” e di abbassare le saracinesche dei negozi durante il passaggio del corteo”.

Unione Sindacale di Base: “Massima soddisfazione per il maxi corteo”-  L’Unione Sindacale di Base di Livorno esprime la massima soddisfazione in merito al grande corteo che ieri ha attraversato le vie della città. Una dimostrazione di unità e determinazione che non si vedevano da anni. I lavoratori e le lavoratrici hanno mandato un messaggio forte e chiaro a tutta la città, le istituzioni e le varie dirigenze dei sindacati confederali. Basta concertazione e accordi al ribasso, basta rassegnazione e immobilismo. Da oggi in poi i lavoratori devono reagire.  In questo contesto di grande fermento si inserisce il tentativo da parte delle dirigenze Cgil-Cisl-Uil livornesi di sostituirsi alla “politica” cercando di gestire questa crisi con delle proposte inaccettabili e pericolose. La ricetta è sempre la stessa: attrarre investimenti privati su Livorno senza la minima garanzia in termini occupazionali. Svendita e privatizzazione dei servizi pubblici, grandi opere nocive e inutili anche dal punto di vista dell’aumento di posti di lavoro. Una visione liberista dell’economia che può far felice solo il Partito Democratico e l’imprenditoria che ormai rappresenta. In questo senso diventa invece necessario e urgente ribadire che Livorno non deve essere svenduta. No alle privatizzazioni selvagge ma Sì ad un utilizzo pubblico delle risorse. Come Usb crediamo sia importante far nascere un dibattito unitario e partecipato tra i lavoratori e le lavoratrici che possa costruire una vera e propria piattaforma da presentare in futuro.  Servono investimenti pubblici per rilanciare il nostro territorio ad esempio tramite la Cassa Depositi e Prestiti.  Bisogna internalizzare tutti i lavoratori dei servizi pubblici e mettere la parola fine agli appalti esterni.  Ripubblicizzare tutti i servizi pubblici acquistando le quote private delle società come ad esempio Asa e Ctt.  Bloccare immediatamente tutti i tentativi di svendita delle risorse pubbliche come ad esempio la Porto2000 e il bacino di riparazione.

 

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