Il vigile e una coppia, storie di veterani Aci in auto
All’Assemblea 2015, ampio spazio è stato ancora una volta riservato alla celebrazione dei tesserati ACI. I quali, per meriti anagrafici legati al conseguimento della patente, si sono guadagnati il diritto di entrare nell’ elenco suddiviso in differenti categorie.’Veterani’, ‘Pionieri’, ‘Maestri’ e ‘Accademici della Guida’, vale a dire gli affiliati con in tasca una patente da almeno 40, 50, 60 e 70 anni, hanno sfilato in parata davanti ai vertici dell’AC provinciale per ricevere l’ambito attestato di lungo corso con il documento rosa in tasca. Per l’edizione 2015, la lista ha visto premiate ben 66 persone: 14 Veterani, 38 Pionieri, 13 Maestri e un Accademico. Tra questi ‘illuminati’ del volante, spiccano le storie di Aldo Baldeschi, ex ispettore della Polizia Municipale labronica ma soprattutto pilota provetto dal 1968 e quella della coppia formata dal marito Roberto Bani e dalla moglie Margherita Pedini: insigniti in qualità di Pionieri ed entrambi alla guida sin dal 1965.
“Ho lavorato per 42 anni nei quadri della Polizia Municipale, sino al gennaio 2014. Fino al 1986 ho ricoperto il ruolo di vigile di quartiere e mi spostavo a piedi, poi sono salito in moto per provare l’ebbrezza di rincorrere e multare anche chi, sino a quel momento, mi aveva mandato a quel paese magari per averlo rimbrottato dopo qualche infrazione commessa….”. Aldo Baldeschi scherza ma non troppo, mentre riannoda le tappe di una storia personale che lo vuole legato a doppio filo a una professione che, volente o nolente, lo ha portato a coprire praticamente ogni metro di strada della città all’ombra dei Quattro Mori. “In realtà ho sempre adorato il mio lavoro. Mi ha permesso di conoscere un sacco di persone, rendermi utile per agevolare e supportare la loro quotidianità, oltre che partecipare da protagonista all’organizzazione della sicurezza e della mobilità in occasione degli eventi più importanti e indimenticabili tenuti a Livorno. Ultima, in ordine cronologico, è stata la tappa del Giro d’Italia – racconta ancora Baldeschi, socio ACI sin dal 1974 – Per lavoro, ho svolto servizio praticamente con qualsiasi mezzo: anche in moto per fare da scorta alle gare ciclistiche o ai trasporti eccezionali dei Tir. Persino a cavallo all’interno di villa Fabbricotti o in barca, considerato che per anni ho sorvegliato i campi di gara del Palio Marinaro. Indimenticabile però resta la prima auto, comprata subito dopo essere aver iniziato a lavorare: una bella Fiat 128 verde, un colore tanto di moda negli anni ’70”.
Una passione inossidabile quella tra gli amanti del motore e i mezzi a quattro ruote, forte quanto quella che unisce in pratica da sempre i coniugi labronici che hanno ricevuto l’ambito riconoscimento insieme. Un’emozione vissuta fianco a fianco, come quasi tutto il resto della loro esistenza. Roberto Bani e Margherita Pedini, cresciuti a poca distanza nel medesimo quartiere in zona Cisternone, si conoscevano di vista e condividevano in parte le compagnie già nel 1965: l’anno, per entrambi, del conseguimento della patente. Lui nel mese di aprile, lei poco dopo: il 22 maggio. “Ma io ero l’unica in famiglia a saper guidare. Così, gioco forza, ero costretta a dare la precedenza alle esigenze di genitori, parenti e persino conoscenti prima di poter andare ogni tanto a godermi un giro con le amiche, a Calignaia per un bagno in mare o in gita a Castiglioncello – rivela con un pizzico di nostalgia la signora – Ai tempi, i miei acquistarono una 1100. Lui invece aveva una Ford Anglia quando ci fidanzammo: galeotta fu una gita organizzata dalla Parrocchia. Poi, una volta sposati, dal ’72 ci siamo emancipati anche sotto il profilo motoristico: comprammo una bella Renault R6”.
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