Il Natale alla tavola di Sant’Egidio

Una bella giornata di sole ha accompagnato, la mattina di Natale, centinaia di persone nella chiesa di San Giovanni per il tradizionale pranzo, organizzato dalla Comunità di Sant’Egidio. A tavola gli amici di ogni giorno: famiglie e persone in difficoltà per la povertà, per la malattia, per la perdita della casa, per uno dei tanti casi della vita. Eppure non si avverte tristezza: chi entra sente il calore e il profumo di casa, confonde chi serve e chi è servito, prova la sorpresa di un abbraccio ormai raro nella vita di tutti. Il pranzo è stato realizzato con l’aiuto di centinaia di persone, la maggior parte le vedi all’opera, di altre intuisci la presenza nella cura data ai particolari. Il risultato è sorprendente: oltre 300 persone affollano le tavole, imbandite per una festa davvero familiare nonostante le storie e le vite tanto diverse che raccoglie. “Molte persone hanno voluto aiutarci – dice Marco – forse più che negli anni scorsi, si ornano ad apprezzare le cose essenziali e magari con un piccolo aiuto si vuole partecipare ai problemi degli altri”. Un segno significativo di una città che, nelle condizioni che attraversa, torna a guardare al valore della solidarietà, ricevuta e data. Ed in effetti alla tavola di San Giovanni c’è un clima di famiglia e di solidarietà. Volti di tutti il mondo, volti di ogni età. Tutti insieme come a casa. Lo ha ricordato anche il Vescovo che all’inizio del pranzo ha portato il suo saluto insieme al vice-sindaco ed all’assessore alle politiche sociali del Comune di Livorno. Mons. Giusti ha detto: ”Qui si respira l’aria di famiglia, è la famiglia di Dio. Dio e’ uno solo ed e’ sempre padre, un padre non fa mancare mai il pane e il suo aiuto”. Poi ha ringraziato la comunità di Sant’Egidio “loro sono spesso le braccia del Padre”.
Il vice-sindaco Stella Sorgente ha poi portato i saluti del sindaco Nogarin e assicurato, insieme all’assessore Dhimgjini l’attenzione dell’amministrazione ai problemi e alle sfide che la città’ deve affrontare.

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