I ‘pirati’ di Anonymous colpiscono l’Asa. Archivi informatici a rischio?
Sotto attacco informatico il sito della società che gestisce il servizio idrico e del gas cittadino
Attacco di pirateria informatica di Anonymous al sito di Asa Spa. La notizia riportata dal sito di notizie ambientali ed ecologiche www.greenreport.it ha fatto in breve tempo il giro del web. Digitando l’indirizzo web www.asaspa.it infatti non appare la solita home page della società che gestisce il servizio idrico e la distribuzione cittadina del gas bensì, come è possibile vedere dalla foto riportata in questo articolo, il fotomontaggio di un tramonto alla Meloria deturpato da bidoni radioattivi su cui campeggia una grossa scritta rossa “No rigassificatore”. L’incursione telematica, chiamata dagli stessi hacker “Operation green rights”, viene rivendicata dagli attivisti di Anonymous e arriva a distanza di tre giorni di un primo attacco molto più “leggero” subito fermato dai tecnici informatici di Asa.
Nel messaggio, il clan di Anonymous dichiara senza problemi che avrebbe potuto “creare un vero e proprio disastro cancellando il database e il relativo back-up dei dati”. La pirateria però si è limitata alle minacce “per dimostrare come, volendo, sia possibile creare più danni a strutture non debitamente protette”.
Il Comunicato di Anonymous
Mentre gli individui stentano a sopravvivere, schiacciati dalla logica del merito e del profitto che li costringe a prestare la propria opera per un compenso irrisorio o rischiano addirittura l’indigenza poiché disoccupati, le amministrazioni comunali non sono in grado di garantire diritti che dovrebbero essere inviolabili e gratuiti, come ad esempio l’abitazione, anzi, pretendendo la riscossione puntuale delle tariffe per luce gas ed acqua, trasformano in morosi e poi in senza tetto migliaia di lavoratori e lavoratrici sfruttati e sottopagati.
Tutto ciò assume i netti caratteri di un disegno criminale qualora i comuni riversino sulle citate tariffe i costi dovuti a opere devastanti, inutili e realizzate in aperta violazione della volontà dei cittadini. Questo è il caso del rigassificatore di Livorno. Si tratta di un ecomostro strutturalmente non sicuro; un opera che inquinerà ulteriormente l’area marina chiamata eufemisticamente “santuario dei delfini”, ma nel quale, causa della contaminazione dovuta alle industrie pesanti (acciaieria Lucchini,industria chimica Solvay, raffineria Stanic) ed all’abbandono di bidoni contenenti rifiuti tossici sui fondali,i cetacei muoiono a decine. Il rigassificatore è inoltre stato costruito senza mai consultare gli abitanti di Livorno con un referendum, anzi,ignorando le loro giuste proteste.
Ebbene, le parole del presidente dell’Autorità per l’energia e il gas Guido Bortoni, confermano che il rigassificatore quasi sicuramente sarà definito opera strategica e se ciò accadrà “certamente” genererà oneri in bolletta. Ciò in altri termini significa che tutti e tutte, a partire da coloro i quali sopravvivono con enormi fatiche poco al di sopra della soglia di povertà dovrano pagare il costo di questo immondo rigassificatore, aggiungiamo che lo faranno versando tariffe più alte per servizi (acqua,luce,gas) che dovrebbero esseri gratuiti ed inclusi nel diritto di ogni essere umano di abitare una casa. Dobbiamo dunque ritenere che con scelte di questo tipo,lo stato dia un incentivo all’abbassamento delle condizioni di vita dei più poveri. Tutto ciò ci appare chiaramente criminale poiché lesivo dell’diritto all’esistenza di milioni di esseri umani. Sperando quindi di rendere impossibile la riscossione dei tributi mensili (bollette), nella convinzione che ciò vada innanzitutto nello interesse dei poveri/e e degli sfruttati/e, Anonymuos, contrariamente a quanto annunciato in precedenza, ha cancellato l’intero database del recupero crediti e l’archivio storico delle dei pagamenti delle bollette di acuqa e gas nell’area di Livorno. Ci uniamo alla protesta dei comitati che occupano gli immobili sfitti e a tutti coloro i quali lottano contro i rigassificatori.
We Are Anonymous
We are Legion
We do not forgive
We do not forget
Expect us
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