I lavoratori ex Trw scrivono alla Regione

Sul piatto la Regione ha messo anche 3 milioni per l'attrazione degli investimenti e altri 10 milioni, affidati ad Invitalia, che potranno essere di nuovo destinati a imprese che dimostreranno di avere assunto disoccupati

I lavoratori della ex Trw scrivono alla Regione. Chiedono di essere informati sulle iniziative e gli sviluppi per la reindustrializzazione dell’area e sulle misure assunte per aiutare chi ha perso il lavoro. La Regione risponde a stretto giro. “Stiamo attenti a chi è rimasto privo di ammortizzatori sociali. Stiamo lavorando per lo sviluppo dell’accordo di programma sulla reindustralizzazione dell’area – scrive – e lo facciamo in stretto rapporto con il territorio, le istituzioni locali, i sindacati e il governo. Stiamo investendo anche risorse importanti”. Non senza buone notizie.
Venerdì si è riunita infatti la cabina territoriale ed è stato illustrato lo stato molto avanzato di attuazione dei punti previsti dall’accordo. C’era il consigliere per il lavoro del presidente Rossi, Gianfranco Simoncini. Nella stessa occasione sono state illustrate le misure messe in campo per il sostegno alle imprese e allo sviluppo portuale, compreso il bando, già pubblicato, per il project financing del nuovo porto della Darsena Europa. Sono stati individuati anche i bacini di riferimento dei lavoratori disoccupati o in ammortizzatori sociali la cui assunzione permetterà alle imprese che investono sul territorio di godere di premialità.
Impegni ma anche fatti concreti. Così agli interventi già attivati nel 2015, che nel caso della sperimentazione per i lavori di pubblica utilità nei tre comuni di Livorno, Rosignano e Collesalvetti darà la possibilità a 66 persone di poter svolgere un’attività con un sostegno al reddito, appena i Comuni apriranno le selezioni, si aggiungono adesso i 6 milioni stanziati, sempre dalla Regione, per i lavoratori delle tre aree di crisi. E dunque anche per Livorno. Tre milioni interessano il bando sui lavori di pubblica utilità che uscirà a aprile e che prevede una disponibilità di seicento posti destinati alle tre aree di crisi. Un altro milione e mezzo è stato messo a disposizione per i bandi sugli incentivi all’occupazione ed altrettanti per la formazione continua dei lavoratori.
Ma non sono i soli passi fatti. Sul piatto la Regione ha messo anche 3 milioni per l’attrazione degli investimenti e altri 10 milioni, affidati ad Invitalia, che potranno essere di nuovo destinati a imprese che dimostreranno di avere assunto disoccupati o lavoratori che stanno fruendo di ammortizzatori sociali. Sono stati stanziati anche 5 milioni di euro per il polo tecnologico, per cui in Regione attendono il progetto da parte del Comune di Livorno.
Rossi ha poi chiesto al ministro Poletti ammortizzatori straordinari per le aree di crisi, capaci di accompagnare per un periodo più lungo i lavoratori che hanno perso il lavoro ed ancora non lo hanno ritrovato, in attesa della ripresa e reindustrializzazione dell’area. Sul punto non c’è stata risposta, ma il ministro si è comunque dichiarato disponibile a costruire, sull’esempio dei lavori di pubblica utilità toscani, un’esperienza nazionale per le aree di crisi complessa. Con risorse stavolta nazionali. “Stiamo sollecitando che questa sperimentazione possa essere attività presto e Livorno ne potrebbe chiaramente beneficiare” conclude la Regione.

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