I disoccupati delle Ceramiche Livorno chiedono la grazia alla Madonna di Montenero

«È paradossale che si debba “scomodare” la Madonna di Montenero per uno dei diritti fondamentali dell’uomo: quello al lavoro». È Fabrizio Musto, segretario FILCTEM CGIL a parlare a nome dei 32 dipendenti della Ceramic Insulator Livorno, la ex Ginori, che si sono dati appuntamento in Piazza delle Carrozze per un pellegrinaggio fino al Santuario accompagnati dal vescovo Simone. Un momento che ha riunito tutti i lavoratori, credenti e non, appartenenti ai tre diversi sindacati interni, FILCTEM CGIL, FEMCA CISL e UILTEC UIL e che ha trovato sostegno nel vescovo per riportare l’attenzione sulla difficile situazione in cui si trovano tante famiglie livornesi.
Una storia la loro che va avanti dal 2012 quando la proprietà decise per la cassa integrazione ordinaria per ristrutturare l’azienda. «In realtà già in tempi non sospetti avevamo lanciato l’allarme perchè era palese che senza investimenti e progetti non si poteva andare avanti a lungo» spiega il segretario.
La cassa integrazione straordinaria dopo circa un anno e poi per due di loro la messa in mobilità a settembre 2015.
«Non sono serviti a niente i 6 mesi passati di fronte al Comune» racconta Paolo Piendibene, delegato CGIL dell’azienda, le istituzioni non hanno mantenuto la promessa di attivarsi nella ricerca di nuovi investitori disposti a comprare la fabbrica attualmente in stato di abbandono.
Il 24 marzo 2016 finiranno gli ammortizzatori sociali per tutti e per molti di loro, con un’età media intorno ai 40 anni, riuscire a reinserirsi nel mondo del lavoro sarà dura.
Ecco perchè dopo mesi di contrattazione si sono rivolti a colei che non lascia inascoltate le richieste di chi la invoca, come ha detto il vescovo all’arrivo sul sagrato del santuario. «È paradossale e singolare – ha ripetuto ancora anche lui- chiedere la cosa più ovvia del mondo. Noi chiediamo aiuto alla Madonna delle Grazie perché possa intervenire nei cuori duri di chi potrebbe creare le condizioni per lavorare, di tutti coloro che guidano gli Enti locali perché facciano la loro parte».
Ma lo dobbiamo fare insieme, ha continuato «Perchè come dice la vostra maglia “soli si muore”, noi dobbiamo invece vincere insieme». Questa sarà solo una delle iniziative che i lavoratori intendono portare avanti a nome di tutti i disoccupati della nostra città affinchè, ha concluso il vescovo, si sciolgano i nodi e il lavoro possa crescere.

articolo di Giulia Sarti tratto dal quotidiano online della Diocesi (clicca qui)

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