Furgone rubato, parte la raccolta fondi. Come donare
Sarà possibile donare non solo con le modalità classiche (bonifico, bollettino, o presentandosi direttamente in via della Madonna 32), ma anche tramite crowdfunding
“I commenti sulla raccolta dei tappi che va in aiuto delle popolazioni africane invece che rimanere sui bisogni del territorio? Ci sono sempre stati!”. Con queste parole il Direttore del Centro Mondialità Sviluppo Reciproco (CMSR) Paolo Siani, sottolinea come l’aiuto alla Tanzania sia indispensabile per non costringere le persone a scappare dai loro Paesi. «Magari sono parole che vengono dagli stessi che si lamentano degli sbarchi dei profughi, senza pensare che forse, cercando di rendere una vita dignitosa, tutto questo potrebbe essere evitato». E tanto era stato fatto in questi 12 anni con la raccolta dei tappi di plastica che nell’ultimo mese ha subìto una battuta d’arresto dopo il furto del furgone con cui i volontari caricavano i sacchi di plastica. «La raccolta però è andata comunque avanti grazie all’aiuto di due imprenditori livornesi, Mauro Nobili e Salvatore Favati che ci hanno messo a disposizione i loro mezzi» spiega il direttore.
Per effettuare le proprie donazioni queste sono le coordinate necessarie:
Bonifico sul c/c del Centro Mondialità Sviluppo Reciproco presso il Monte dei Paschi di Siena Agenzia di via Cairoli (Livorno). Iban: IT35E0103013900000005409537. In alternativa si può depositare direttamente in contanti presentandosi all’agenzia di via Cairoli, oppure tramite Bollettino di c/c postale a Centro Mondialità Sviluppo Reciproco, via della Madonna 32 Livorno, n. del conto 15732571.
Ma il CMSR non può appoggiarsi per sempre a questi amici, visto che i tappi richiedono un lavoro continuo per riuscire a svuotare gli oltre 150 punti di raccolta nella città tra chiese, scuole, enti pubblici e privati. «Le forze dell’ordine ci hanno detto che ormai le probabilità di ritrovare il furgone sono quasi nulle, ma vista tutta la solidarietà che ci è stata espressa in questi giorni, abbiamo deciso di lanciare una raccolta fondi cittadina che miri a raccogliere i 15 mila euro necessari per un mezzo usato ma in buone condizioni, che possa rispondere alle nostre esigenze».
Da oggi sarà possibile donare non solo con le modalità classiche (bonifico, bollettino, o presentandosi direttamente in via della Madonna 32), ma anche tramite Internet. «Ci siamo appoggiati – spiega Alberto Benvenuti, responsabile delle attività esterne – al primo sito italiano di crowdfunding accessibile all’indirizzo www.produzionidalbasso.com/project/un-furgone-per-la-raccolta-dei-tappi/». Tramite il proprio account paypal si potrà dare un contributo, il tutto, come nel caso delle altre donazioni, detraibile nella dichiarazione dei redditi. «A volte non ci si rende conto della catena benefica che si attiva mettendo da parte un tappo» ha proseguito Siani, «ma un tappo può salvare vite perché i pozzi costruiti con la raccolta permettono ai bambini di bere acqua potabile, senza correre il rischio di contrarre malattie intestinali».«Acqua potabile nel proprio villaggio – ha spiegato Blandina Samweli Matonya, responsabile della raccolta fondi e della campagna dei tappi- vuol dire anche istruzione. Io vengo da quei villaggi dove prima i pozzi non c’erano e so che la scuola diventa secondaria quando non hai da mangiare o da bere. Se devi farti due ore di cammino per arrivare al pozzo più vicino, sicuramente rinuncerai alle ore dedicate allo studio».
Ma la ricaduta, seppur diversa e indiretta, c’è anche per Livorno: da un calcolo effettuato qualche anno fa, spiega Alberto Benvenuti, risulta che circa la metà delle bottiglie di plastica raccolte in città e destinate al riciclo, sono prive del tappo. «Questo significa che -continua Benvenuti- si è sviluppata una sensibilità ecologica nei livornesi che educa anche alla raccolta differenziata». «Se riusciremo a raggiungere lo scopo – ha concluso il direttore- la cittadinanza potrà vederlo facilmente, con il furgone che provvederemo a decorare perché possa essere riconoscibile e ricordare a chi pensa che non ci siamo più, che la raccolta dei tappi non si è mai fermata».
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