Formazione e innovazione, i risultati del super corso promosso da enti e imprese
di letizia
Sono stati presentati, il 12 maggio, nella sede di Confindustria i risultati del corso di tecnico superiore per l’industrializzazione del prodotto e del processo, una figura professionale che mira a ridurre gli sprechi nelle imprese, finanziato attraverso il Fondo sociale europeo, promosso dalla Provincia di Livorno e Confindustria Toscana Servizi in collaborazione, tra gli altri, con Cna Livorno, il Dipartimento di ingegneria civile e industriale dell’ateneo pisano, dell’Itis Galilei e Azimut Benetti.
In tutto 800 ore di stage, di cui 480 in aula e 320 in azienda, che si è svolto dal luglio scorso fino ad aprile: 35 erano state le candidature iniziali. Venti allievi di cui tredici, dieci uomini e tre donne, hanno completato il percorso.
Non solo giovani, neodiplomati o neolaureati hanno preso parte al corso che era rivolto anche a disoccupati e inoccupati. “Il nostro obiettivo principale – ha affermato Francesca Tonelli di Confindustria Toscana Servizi – era quello di attuare un nuovo metodo nello svolgimento degli stage, in modo che fosse incentrato sull’esperienza diretta del mondo del lavoro”. Sono state quattordici le aziende della Provincia di Livorno che hanno partecipato al progetto, operanti nei settori della logistica, dell’ambiente, dell’edilizia, della progettazione alberghiera, della chimica, della siderurgia e della componentistica. Non solo aziende però, al progetto ha contribuito anche l’Itis Galilei, che ha fornito le aule per poter far svolgere il corso “Il ruolo della scuola è fondamentale – ha detto il professor Alessandro Ciucci – anche per far avvicinare gli studenti al mondo del lavoro, però oggigiorno lo studio non è più autosufficiente, alle conoscenze è ormai indispensabile abbinare l’applicazione concreta di ciò che si impara in aula”.
Giorgio Pellegrini, della Lenovys, uno dei docenti del progetto, ritiene che sia stata un’esperienza positiva, “ Nonostante mi sia trovato di fronte persone diverse sia per provenienza scolastica sia per percorso lavorativo svolto, sono riuscito comunque a trarne stimoli concreti”.
Marco Guidi, 30 anni, è come lui stesso si è definito l’esperienza diretta del corso: “ Ho deciso di intraprendere questa strada con una grande speranza – ha raccontato Marco – ma anche col timore che non ne sortisse nulla di buono, invece, siamo riusciti a mettere in pratica in azienda ciò che ci era stato insegnato e avere contatti con imprese, che senza questa opportunità, non avremmo potuto avere”.
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