Sit-in ai cancelli

"Le imprese che hanno perso l’appalto, la SMS Elettrica, la Cestao Elettrica e la OMI, entro il 15 luglio dovranno essere avvicendate dalle vincitrici"

I lavoratori delle tre ditte d’appalto della raffineria Eni di Livorno si sono ritrovati davanti ai cancelli dello stabilimento per un sit in di protesta (foto Simone Lanari). I sindacati lanciano l’allarme per la stabilità dei 100 dipendenti coinvolti nel cambio appalto che rischiano adesso il posto di lavoro. “Solo adesso che l’ad DeScalzi ha fatto la sua parata in Raffineria, ci comunicano i nomi delle tre imprese storiche nel gruppo di appalti meccanici ed elettrostrumentali che hanno perso la gara nel rinnovo degli appalti – scrive il coordinamento delle imprese di appalto – Le imprese che hanno perso l’appalto, la SMS Elettrica, la Cestao Elettrica e la OMI, che entro il 15 luglio dovranno essere avvicendate dalle vincitrici, hanno attualmente alle loro dipendenze ben oltre 100 dipendenti: 40-45 SMS Elettrica, 35-40 Cestaro Elettrica e 25-30 OMI”.
Aggiudicatarie dei rispettivi appalti sarebbero imprese rispettivamente di Matera e Gela, le quali, pare, si siano aggiudicate quegli appalti con sconti rilevantissimi, voci non verificate parlano di sconti di oltre il 30% “Non accetteremo che il prezzo di un tale ribasso sia pagato dai lavoratori – spiegano i sindacati – un prezzo da pagare che rischia di lasciare morti sul campo e un forte arretramento delle condizioni di vita dei lavoratori. Non possiamo permetterci di perdere posti di lavoro e non abbiamo altre risorse in busta paga da tagliare”. I sindacati chiedono a Eni un tavolo con le nuove ditte per discutere della ricollocazione dei 100 lavoratori oggi in bilico. “Chiediamo a Eni di farsi promotrice di un incontro – illustrano i rappresentanti dei lavoratori – per salvaguardare quei 100 lavoratori, non accetteremo di aprire nessuna procedura con le ditte che hanno perso l’appalto fino a che non otterremo un confronto con gli aggiudicatari”. I sindacati, in caso di mancata risposta da parte delle aziende, si dicono pronti a fermare gli impianti “Se non avremo risposte soddisfacenti in tempi strettissimi  – concludono – ci vedremo costretti ad avviare una estenuante e lunga lotta di sopravvivenza”.
Aprire un tavolo- “La richiesta delle organizzazioni sindacali è di aprire un tavolo tecnico con l’azienda Eni e con quelle dell’indotto, anche presso la sede della Prefettura. La Cgil Toscana auspica che un incontro avvenga entro la fine di questa settimana, e che vada nel percorso indicato nell’Accordo di programma dove si cerca di mantenere lavoro per tutti e ampliarlo nel prossimo futuro, anziché perdere posti”, ha detto Mirko Lami (Cgil Toscana) al termine dell’incontro tra sindacati e prefetto di Livorno sul caso Eni. Oggi è stato proclamato uno sciopero unitario di otto ore, con assemblea e presidio dei lavoratori delle ditte d’appalto davanti alla raffineria di Livorno. Lo sciopero è stato proclamato in merito al rinnovo degli appalti all’interno dello stabilimento che ha escluso alcune ditte, mettendo in discussione posti di lavoro. Il prefetto si incontrerà anche coi dirigenti dello stabilimento nel tardo pomeriggio.

 

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