Cna: “Il nuovo ospedale? Dava lavoro per 20 anni”. Edilizia: a casa 60 operai al mese. I dati
di Letizia D’Alessio
Il 2014 per le piccole e medie imprese e per l’artigianato del nostro territorio è stato un anno sicuramente molto negativo. Secondo i dati riguardanti la provincia di Livorno, forniti durante la commissione consiliare speciale dedicata all’economia locale, da Diego Talini e Marco Valtriani, rispettivamente coordinatore sindacale e direttore di Cna, si è registrato un calo di fatturato del 6,1% rispetto al 2013, su una media regionale che si ferma al 4,4%. Nei settori delle costruzioni, del manifatturiero e dei servizi si rileva addirittura una riduzione a due cifre, con un perdita del giro d’affari di oltre il 10% (nei servizi e nella manifattura si arriva fino a meno 12%) rispetto all’anno precedente, con perdite ampiamente maggiori in relazione alle medie regionali. Quello livornese è quindi un territorio in sofferenza sotto vari fronti: “Il settore degli investimenti ha subito una flessione del 12% – ha spiegato Talini – rispetto a un calo regionale del solo 1%”. L’unica nota positiva si è registrata nella seconda metà dello scorso anno con un più 2,5% dei consumi. Miglioramenti sono arrivati anche sul piano delle esportazioni, che tuttavia però potrà subire un freno a causa delle difficoltà interne che stanno attraversando paesi importatori di prodotti italiani come Cina e Stati Uniti.
L’unico settore ad aver ottenuto utili è quello dei trasporti, soprattutto perché legato alle attività portuali, dove da tempo si sta registrando un maggiore movimento. Il ramo dei trasporti però da solo non può sopperire alle perdite degli altri settori. Dati allarmanti arrivano anche dalle costruzioni, ambito che come hanno fatto presente ancora i rappresentanti della Cna, in pochi anni ha perso in provincia migliaia di posti di lavoro: dai 50 ai 60 lavoratori in meno al mese di piccole o piccolissime imprese, che fanno però meno clamore se messi a confronto con i posti persi in altri settori. “Le imprese edili e di costruzioni – ha affermato Valtriani – rispetto a un decennio fa hanno subito una notevole compressione. Dal nostro punto di vista abbiamo sempre sostenuto la costruzione di un nuovo ospedale perchè ritenevamo che in questo modo avremmo potuto nuovo impulso al settore, dando la possibilità alle aziende locali di costruire o di compiere un progetto di riqualificazione lungo vent’anni”. Nei piani dell’organizzazione che rappresenta le piccole e medie imprese c’era non solo la costruzione del nuovo presidio ma la riqualificazione del vecchio, dove poter creare una cittadella scolastica trasferendo lì il Cecioni e l’Iti, convertendo le aule lasciate vuote in nuove abitazioni. In disaccordo con Valtriani è il consigliere dell’M5S Daniele Esposito dell’idea che con la finanza di progetto, modo attraverso il quale sarebbe stato creato il nuovo ospedale, “le ditte livornesi avrebbero avuto solo le briciole”. “La cittadella scolastica e le nuove case? Le scuole sarebbero rimaste vuote per decenni, non ci sarebbero stati i fondi per ristrutturarle”. Parla invece di occasione persa il consigliere del Pd Yari De Filicaia sia in tema di modello di sanità sia soprattutto in termini di risorse e di visione in prospettiva: “avremmo avuto davanti a noi decenni utili per dare ossigeno al settore edilizio”.
Aamps: Secondo Giuseppe Grillotti (M5S) le ditte sono uno dei soggetti responsabili, attraverso il non pagamento della tassa sui rifiuti, dei debiti di Aamps. Accusa che Marco Valtriani ha respinto con forza: “Non voglio sentir dire in alcun modo – ha dichiarato il direttore della Cna – che le imprese hanno creato problemi ad Aamps. Anzi le uniche innocenti, su questo fronte, sono proprio le aziende”.
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