In duemila per la Patrona. S. Giulia arriva dal porto
di Roberto Olivato
Circa duemila persone hanno partecipato alla processione e alla messa in Duomo per la Santa patrona di Livorno che quest’anno è venuta direttamente dal porto (clicca sul link in fondo all’articolo per vedere le foto scattate da Roberto Olivato in processione e al porto, e da Simone Lanari all’interno del Duomo).
Il martirio di S.Giulia, che venne crocifissa per non aver voluto rinnegare la propria religione e che l’ha elevata agli altari come martire, è stato ricordato dal vescovo Simone Giusti, rientrato da Roma dopo il prestigioso incarico nel Consiglio di amministrazione della Cei, nel corso della messa celebrata in cattedrale ieri pomeriggio, in occasione della festa della patrona di Livorno. “Pensavamo che i martiri fossero figure di altri tempi – ha esordito monsignor Giusti nel corso dell’omelia- ma le vicende di questi ultimi anni ci hanno dimostrato e continuano a dimostraci che il martirio esiste ancora ai giorni nostri, come i 21 Copti egiziani trucidati sulle spiagge libiche.“Una delle cause di questi tragici eventi- spiega Giusti- ha come prima causa l’egoismo che pervade l’animo dell’uomo d’oggi, quando pensiamo che solo soddisfacendo i nostri desideri ed appagando le nostre voglie, siamo a posto con tutto il resto del mondo- ha proseguito Giusti – dimostriamo di avere il cuore arido d’amore e senza amore anche la vita del nostro prossimo ci appare secondaria se non inutile.” Ma l’egoismo è presente anche negli ultimi fatti di casa nostra – ha continuato il vescovo Simone – “dove per denaro si arriva a truffare la società, pur di appagare personali desideri che ci portano lontani dall’amore che dovrebbe accomunarci gli uni agli altri”. Al termine dell’eucaristia, celebrata alla presenza delle massime autorità civili e militari e di tantissimi cittadini devoti della Santa martire patrona , è iniziata la processione che preceduta da molte associazioni e dalla banda dell’Accademia Navale, ha visto le reliquie della Santa procedere in un nuovo percorso per raggiungere il porto, dove il vescovo ha benedetto le acque antistanti con l’auspicio che da quelle acque possa rinascere l’economia per la città, da troppo tempo orfana della cantieristica navale.
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