Demolita la veranda del Marrakesh
di gniccolini
Tanto tuonò che piovve. E il 10 ottobre è arrivata, mittente Tribunale di Livorno, l’ingiunzione di demolizione e smantellamento della baracchina Marrakesh, alla Rotonda di Ardenza. Il motivo? Un presunto abuso edilizio che il Comune avrebbe contestato ai proprietari del bar nella costruzione della tettoia, della veranda e della copertura relativa agli spazi esterni del locale. Secondo gli uffici di Palazzo civico quella struttura non era mai stata autorizzata.
Ricordiamo che nel 2008 il Marrakesh va a fuoco e i gestori sono costretti ad accendere un altro mutuo per ristrutturare ciò che è andato distrutto nell’incendio doloso. La parte di legno con la copertura diviene oggetto della ingiunzione. “Quando piove – spiega Dario, uno dei titolari del Marrakesh – l’acqua va giù nel magazzino e allaga tutto. In questo modo abbiamo tamponato un po’ il problema. In ogni caso tutto è sorto all’interno del nostro perimetro”.
Detto questo, il dover buttare giù tutto è stata una doccia fredda: “Con questa ingiunzione ci hanno messo in ginocchio – dice ancora Dario – abbiamo speso 300mila euro di mutuo per poter lavorare anche d’inverno, visto che il locale all’interno è troppo angusto e non c’entrano più di due clienti alla volta. Questa mattina la sorpresa di dover smantellare tutto. E come a noi credo che sia giunto a tutte le altre baracchine sul mare che hanno degli annessi esterni. Ci sono sessanta giorni di tempo per smantellare pena 16mila euro di multa. Il problema – continua Dario – è che così non possiamo lavorare. Dobbiamo mandare via dei dipendenti e al primo acquazzone si allagherà tutto. Qui noi offrivamo un servizio alla città. Ogni giorno trovavano ospitalità oltre mille persone specialmente nel periodo estivo. Ma senza la nostra struttura sarà tutto vano e saremo costretti ad elemosinare un panino in Comune per poter pranzare”.
Lo sfogo di Dario è amaro e mette in luce tutta la difficoltà di chi si deve trovare di punto in bianco con uno scoglio insormontabile da arginare. “Il proprietario della baracchina è il Comune ma nessuno si è mai preoccupato di trovare una soluzione. Noi abbiamo agito sul nostro suolo di competenza. E a far le cose regolari ecco il risultato. Si sono fatti vivi due consiglieri comunali del Movimento Cinque Stelle che hanno detto avrebbero preso in carico la cosa. Ma per il momento siamo qui con martelli e seghe a demolire quanto avevamo costruito”.
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