Cori antisemiti, Nogarin scrive al ministro Alfano

Il sindaco: "Quello che davvero stupisce è come nessun provvedimento sia stato preso"

“Livornesi ebrei”, “Duce, duce” e ancora “Boia chi molla”. Sono questi i cori partiti dal settore della curva ospiti dei tifosi dell’Ascoli che hanno indotto il sindaco Nogarin a prendere carta e penna e scrivere direttamente al ministro dell’Interno Angelino Alfano.  Ma non solo. La lettera è stata indirizzata anche al presidente della Figc Carlo Tavecchio e della Lega di Serie B, Andrea Abodi.
L’intento del primo cittadino della città di Livorno è quello di segnalare i cori di matrice antisemita e fascista che sono partiti dalla curva ascolana durante il recente incontro di calcio svoltosi il 23 dicembre allo stadio Armando Picchi di Livorno tra gli amaranto e i bianconeri.
“Un match storicamente ad alta tensione tra due tifoserie di opposta fazione – scrive il sindaco Nogarin nella sua missiva- e che in passato ha visto spesso seguire alle schermaglie verbali scontri sia dentro sia fuori dello stadio, niente può giustificare in alcun modo slogan altamente offensivi e indegni provenienti dal settore dei tifosi piceni. Quello che davvero stupisce è come nessun provvedimento sia stato preso ai sensi dell’articolo 62 del Noif (le norme organizzative interne della Figc, ndr). Mi permetto di segnalare questo increscioso episodio all’attenzione del ministro Alfano e dei presidenti federali Tavecchio e Abodi – conclude il sindaco del Movimento Cinque Stelle nella lettera – chiedendo di valutare se e come prendere provvedimenti a questo riguardo e mi permetto di sollecitare una più rigorosa applicazione della norma”.

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