“Con Aamps contratto fino al 2030”

I consiglieri regionali del Movimento 5 stelle Enrico Cantone e Giacomo Giannarelli e il sindaco Filippo Nogarin rispondono alle indiscrezioni di stampa

di letizia

I consiglieri regionali del Movimento 5 stelle Enrico Cantone e Giacomo Giannarelli e il sindaco Filippo Nogarin hanno risposto, attraverso una conferenza stampa, alla lettera indirizzata al commissario giudiziale Fabio Serini che ha l’incarico di seguire la procedura di concordato di Aamps – lettera firmata dal direttore generale di Ato Franco Borchi e da Edo Bernini direttore del settore ambiente ed energia della Regione e uscita la settimana scorsa sugli organi di stampa – nella quale si diceva che non appena Retiambiente diverrà operante Aamps non gestirà più direttamente il servizio dei rifiuti. “Per prima cosa noi contestiamo proprio questo – ha esordito Giannarelli – riteniamo infatti grave, nel completo non rispetto istituzionale, che la lettera sia stata mandata ai giornali prima di essere ufficialmente protocollata. Si tratta poi un atto più politico che tecnico, visto che è viziato da alcune omissioni”.
Tra cui la più importante, secondo i tre esponenti pentastellati, riguarda il mancato riferimento alla deliberazione del Consiglio comunale numero 225 del 23 dicembre 2014, approvata dalla maggioranza, con la quale si richiedeva la modifica della deliberazione 151 del 30 novembre 2011 con cui veniva deciso l’affidamento di Aamps all’Ato Costa. “Il circuito regionale dei rifiuti muove 6 miliardi di euro – ha spiegato Cantone – per grandi aziende e banche e l’amministrazione di Livorno viene considerata come un problema a questa spartizione”. E fa sapere che al prossimo Consiglio regionale “la giunta Pd dovrà rispondere di questa grave ingerenza, per la quale chiediamo provvedimenti immediati verso i firmatari della lettera e la dichiarazione pubblica di eventuali mandanti politici, in primis la giunta stessa”.
”È stato detto che oltre dicembre 2016 non ci sarà più la gestione dei rifiuti da parte di Aamps, questo non è assolutamente vero – ha attaccato il sindaco Filippo Nogarin – dal momento che ha il contratto fino al 2030. Chi ha detto qualcosa di diverso sa di aver detto qualcosa di falso. Il Pd irride la strategia rifiuti zero continuando a voler costruire inceneritori. È evidente l’antidemocraticità di un partito che cerca di imbavagliare il Comune di Livorno ogni volta che si ha una diversa visione delle cose. È successo oltre che con Ato anche con l’Autorità idrica e con la sanità dove addirittura la nostra città è stata completamente esclusa dal dibattito, in modo così da avere un’unica voce”.
Nogarin ribadisce poi la volontà di mantenimento in house del servizio (così come è stato fatto anche per le farmacie comunali): “Lo abbiamo scelto attraverso la delibera 225 del 2014, impugnata da Ato verso il Tar e di cui stiamo ancora aspettando il responso” e nel frattempo Nogarin ha annunciato di star preparando il ricorso al Consiglio di Stato sulla legge regionale che impone di confluire in Ato, poiché siamo “convinti fortemente della sua incostituzionalità”. Tuttavia una disposizione che sancisca l’uscita da Ato, al di là dell’atto del dicembre 2014 e di una mozione presentata l’anno scorso che chiedeva l’abrogazione della deliberazione 151 del 2011 (che tuttavia ebbe il parere negativo degli uffici), ancora non c’è. Su questo Nogarin ha assicurato che “arriverà al momento opportuno”.

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