Chiude dopo 110 anni negozio del centro. “Impossibile andare avanti”.

di gniccolini

La titolare Elena Scali e il figlio Enrico, aspettano tutti i clienti per un saluto e un “grazie” sincero la prossima settimana all’interno del loro negozio

Centodieci anni di vita non sono certo un soffio. Ma anche la storia si deve arrendere, a volte, al presente. Un presente fatto di calo di vendite e spese sempre più insostenibili. Così la famosissima profumeria nonché negozio di porcellane e oggettistica per la casa “Scali”, noto esercizio commerciale di via Ricasoli, chiude per sempre i battenti da domani. Si spegne così un’altra luce storica del centro dello shopping cittadino. “Per noi era diventato impossibile andare avanti – spiega Elena Scali, titolare dell’esercizio commerciale  – Era scaduto il contratto di affitto e al prezzo che proponevano non potevamo più continuare”. Le lacrime si mischiano ai ricordi di quando suo padre, Dino, subito nel dopo guerra riuscì a riaprire un negozietto sotto le macerie in corso Mazzini all’angolo con via Ricasoli. “Ero una bambina – racconta la 79enne Elena Scali – e il ricordo di mio padre che vendeva profumi accanto alle macerie dei bombardamenti nel 1945 è ancora vivo dentro di me”.
Non possiamo rimettere 1500 euro al mese – continua il figlio Enrico che insieme alla mamma stava mandando avanti il negozio dal 1994 – Così è un suicidio. Volevamo trovare un fondo ad un affitto equo ma in centro è un impresa impossibile. Purtroppo oggi va avanti solo chi ha un fondo di proprietà. Tra affitto e spese vive riuscire a mettersi qualcosa in tasca è fantascienza”.
La profumeria, ma anche negozio di fini porcellane e oggettistica per la casa, nacque nel 1903 in via dei Giardini (oggi via Fiume) con Giovanna Sari Scali nobildonna originaria di Fiesole con la passione del commercio e del “savoir faire”. Il salone laboratorio era infatti anche luogo di incontro per gente di alta classe del tempo. Dopo gli anni trenta il bell’esercizio commerciale si trasferisce in via Grande e migliora in qualità grazie a Dino, uomo di grande acume e sensibilità che fa di “Scali” a Livorno un punto di riferimento per l’acquisto raffinato di profumi e colonie ma anche di cristalli e porcellane pregiate. La “passeggiata” nella centralissima via Ricasoli nell’immediato dopo guerra (1946) è d’obbligo e Scali diviene l’occasione d’incontro per persone molto in vista.
Con la guerra l’attività s’interrompe necessariamente ma alla ripresa continua la tradizione e si arricchisce di novità per servire la vecchia clientela, ma anche una clientela più giovane e più moderna, con la stessa classe e lo stesso buon gusto di prima. Dino Scali muore nel 1996, e lascia dei degni eredi: Elena, la figlia ed Enrico, il nipote che hanno continuato a portare avanti con consumato buon gusto la tradizione di famiglia in un ambiente che è diventato un vero e proprio luogo d’arte: luogo cioè dove il rito del profumo si consuma e si sposa con un’apparecchiatura visiva di porcellane e argenti, cristalli finissimi e statuette pregiate provenienti da tutto il mondo per la delizia di chi vuole fare un regalo di classe o liste nozze.
“Il ricordo più bello? I nostri cento anni di attività nel 2003 -ricorda Elena Scali – quando facemmo una bellissima festa con un dolce a forma di numero 100. Ma anche quando siamo stati insigniti dalla Camera di Commercio del premio come negozio storico di Livorno”.
Bei ricordi che la crisi prende e porta via. Senza ringraziare troppo.

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