Casa in legno, il proprietario: “Voglio una risposta entro la settimana o salgo sul tetto con un cappio al collo”
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“Se non avrò una risposta entro la fine della settimana salgo sul tetto e mi metto un cappio al collo. Voglio proprio vedere cosa succede”.
E’ pronto ad azioni clamorose Raffaele Magri, proprietario della ormai famigerata casa tutta in legno (abusiva) costruita al Limoncino. Magri sostiene di non essere ancora stato contattato dal Comune dopo che l’amministrazione comunale, fra il 12 e 13 gennaio, gli aveva risposto sulla stampa spiegando, in estrema sintesi, di valutare la possibilità di trasformarne la destinazione dell’abitazione ad uso pubblico aprendo alla possibilità avanzata dallo stesso Magri di farla visitare alle scolaresche. “Inoltre, devo dire di non essere stato ricevuto quando sono andato a chiedere spiegazioni direttamente in Comune”. “Il timore – prosegue l’uomo – è che la vicenda finisca nel dimenticatoio e che un giorno trovi i lucchetti alla casa senza saperne nulla”. Per questo Magri è pronto a dare battaglia. “Se non avrò una risposta, lunedì metterò in atto questa protesta. Se vogliono abbatterla allora devono buttare giù tutta la collina”.
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