Caprilli: “50 cavalli rischiano di morire”

Niente acqua e luce all'interno della struttura. L'appello degli allenatori: "Non lasciate morire così l'ippodromo"

di Giulia Vicari

La situazione dell’ippodromo Caprilli di Livorno si fa sempre più critica, al punto che, a partire dal 1° gennaio 2016, la struttura rischia di chiudere completamente i battenti. La situazione ormai si rinnova e si ripete da 4-5 anni, ogni dicembre non è certo se il sito verrà effettivamente riaperto alla cittadinanza, ma quest’anno siamo in una fase davvero critica; per ora non ci sono accordi e la causa con la società Alfea di Pisa è stata persa, di conseguenza ci saranno dei problemi gravi da affrontare. Questo è ciò che denuncia uno degli allenatori dell’ippodromo della nostra città.
“La Livorno Galoppo si è data molto da fare per tutto il periodo in cui ha avuto in gestione l’impianto – ci spiega Fabrizio Ferramosca, allenatore di 18 cavalli al Caprilli – ha preso in mano un ippodromo in degrado e lo ha portato ad avere un grande successo, sia e soprattutto quest’estate ma anche nelle ultime corse che si sono tenute nel mese di dicembre per il Gran Premio d’inverno. C’è stato sempre un grande spettacolo e una grande affluenza di pubblico, questo era l’unico ippodromo funzionante in tutta Italia”.
“Adesso che il Comune ha perso la causa con Alfea, la situazione si fa davvero critica perché all’interno dell’ippodromo sono stanziati ben 50 cavalli e 3 persone, lavoratori del settore che vivono all’interno della struttura – continua Ferramosca – ma a breve saranno staccate le tutte le utenze, tutti questi cavalli rimarranno senza acqua. Io ho 18 cavalli in pieno allenamento, altre persone ne hanno 2 o 3, tutti viviamo di questo ma nonostante ciò siamo arrivati a questo punto non sappiamo ancora niente, non ci è stato comunicato ancora cosa dobbiamo fare. Dal Comune non abbiamo ancora notizie e uno sgombero da fare in due o tre giorni non sarebbe così semplice visto in numero di cavalli presenti e le persone che attualmente vivono all’interno dell’ippodromo. È dalla fine di novembre che sono state mandate delle raccomandate al Comune ma sono venuti a parlarci solo ieri e per adesso non sappiamo cosa fare”.

 

Riproduzione riservata ©