L’autobus non passa, carabinieri aiutano i disabili
Un autobus gran turismo da 50 posti con a bordo 40 pellegrini diversamente abili è stato protagonista di uno spiacevole episodio avvenuto domenica 10 maggio intorno all’ora di pranzo. Una comitiva dell’Unitalsi di Pescia aveva scelto di visitare il Santuario di Montenero e il Famedio facendosi così una bella gita nella nostra città e organizzando un pranzo in un ristorante a pochi passi dalla meta preferita da tanti pellegrini provenienti da ogni parte del mondo.
Tutto procede liscio fino a che il pullman non arriva allo spiazzo dedicato alla sosta di autobus e auto a circa 300-400 metri dal Santuario. Qui è una pattuglia dei carabinieri a suggerire lo stop al bus per ovvi motivi di impercorribilità dell’ultimo tratto con un mezzo così ingombrante. E’ lo stesso autista che sottopone la problematica al comandante della stazione di Montenero nonostante il gruppo di pellegrini disabili possedesse un permesso rilasciato dalla Municipale per giungere fino agli scalini del Santuario. Il problema in questo caso però non è relativo al “lascia passare”, la questione sta nell’impossibilità di giungere con un pullman da 50 posti fino all’ingresso della chiesa a causa delle dimensioni del mezzo. Come molti sapranno infatti l’ultimo tratto di strada della strada “Panoramica” è molto stretto e tortuoso ed è quindi improbabile per un pullman di quelle dimensioni arrivare a destinazione. Servono indubbiamente delle navette di più piccola dimensione. Ed è in questo senso che i carabinieri si sono adoperati contattando il prima possibile la Misericordia di Montenero affinché si portasse sul posto con dei piccoli pullman adatti alla salita.
Il grande inconveniente è stato il tempo necessario per le dovute operazioni del servizio navetta improvvisato. Purtroppo in molti hanno dovuto attendere il loro turno sotto il sole senza un adeguato servizio di ristoro e riparo dal caldo.
Al termine comunque tutto è bene quel che finisce bene. I pellegrini disabili sono stati poi gentilmente ospitati da Michela Loretti, titolare del ristorate La Vela, la quale ha fornito loro accoglienza e un buon pranzo nonché una toilette, cosa di cui erano stati privati nel “parcheggione” sotto al sole.
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