Brexit, e ora? Parlano 2 livornesi a Londra

La Gran Bretagna ha votato, come è ormai noto, il "leave" decidendo così di uscire dall'Unione Europea. Quali adesso le conseguenze? Il commento, le preoccupazioni e le analisi di due livornesi a Londra

La Gran Bretagna ha votato, come è ormai noto, il “leave” decidendo così di uscire dall’Unione Europea. Quali adesso le conseguenze? Il commento, le preoccupazioni e le analisi di Stefano e Alice, due livornesi a Londra…
“Per il referendum c’è un po’ di confusione e disinformazione…Qui a Londra siamo tutti molto sorpresi e dispiaciuti che abbia vinto il leave, anche se sapevamo che stava prendendo piede. Il sindaco di Londra ha messo un messaggio molto forte e ha chiesto di dire la sua rispetto alla decisione finale, c’e addirittura chi suggerisce che Londra si dichiari indipendente. C’è già una petizione per chiedere un secondo referendum e il sito governativo venerdì era intasato di richieste, ci sono già quasi un milione di firme.
Si è visto che la maggioranza delle persone che hanno votato “leave” è over 55 mentre gli under 35 hanno votato “stay”, aprendo un forte dibattito. I ragazzi di 16 anni vogliono avere il diritto di votare perché è il loro futuro e vogliono restare in Europa. Università, scienziati, grandi aziende hanno messo l’accento sull’importanza dell’europa per la “circolazione dei cervelli” (erasmus, internships etc) e sull’Inghilterra come porta di accesso di molti brand e banche in Europa. Comunque non è detto che usciamo, il referendum non è abrogativo. Nonostante il grande afflusso (75%) la decisione spetta al governo e i membri della house of commons dovranno decidere se appellarsi al trattato di Lisbona.
Se lo fanno l’uscita dall’Eu durerà 2 anni e verrà stipulato un nuovo trattato ma speriamo che ci possa essere margine di movimento. Per noi questo risultato e l’eco che sta creando negli altri stati servirà a spingere l’Europa a chiedersi “dove stiamo andando?”.
Sinceramente molte persone che conosco (Italia, Francia, Spagna…) commentano che l’Europa non ha contribuito alla crescita del paese ma anzi ne ha causato la crisi economica e molto inglesi hanno paura che il sistema crolli su se stesso come è già successo in mostri stati. Sicuramente a Bruxelles dovranno farsi delle domande e molti altri paesi hanno la tentazione di fare lo stesso referendum, rendendo evidente il malcontento.
L’Europa è una grande opportunità ma solo la Germania sta raccogliendo i frutti in questo momento. Tante persone (Uk, Italia, ovunque) semplificano con fuori dall’Europa = zero immigrazione = fine dei problemi, ma non capiscono che la questione qui è molto più grande di questo. Molti leavers hanno votato così per cercare un cambiamento ma ora che la sterlina sta crollando e alcuni articoli parlano di ridimensionamenti di molte aziende molte di queste persone si sono lamentate. Altre persone hanno votato leave perché vogliono spingere l’Europa a cambiare e diventare la potenza che dovrebbe essere. Che l’Europa vada cambiata non c’è dubbio, ma non va distrutta! Vogliamo davvero condannare tutte le nostre economie, mercati, monete?”.

Stefano e Alice, due livornesi a Londra

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