Bollette del gas e conguagli, una raffica di proteste. Seconda rata Tasi entro il 16 dicembre

Col passaggio da Asatrade ad Eni per la fornitura di gas stanno fioccando in questi giorni (con l’arrivo delle prime bollette Eni) polemiche e proteste da parte degli utenti (leggi qui della scadenza Tasi al 16 dicembre). L’ultima bolletta “firmata” Asatrade è stata emessa a fine luglio 2014 e conguagliava la situazione consumi fino al 30 giugno 2014. Se il totale dell’utente X era pari a 0, Asatrade indicava il credito residuo, precisando che “il credito sarà scalato sulla prossima fattura, salvo richiesta scritta da parte del cliente”. Parole e assicurazioni chiare, a far intendere che quel credito, appunto, sarebbe stato scalato dalle fatture inviate da Eni… Così invece non è: le prime bollette gas dell’Eni stanno arrivando, nessun cenno a quel credito da scalare e compare invece la “voce” di un nuovo deposito cauzionale chiesto all’utente. “Ma possibile che nessuno intervenga per interrompere questo vergognoso scaricabarile tra Asatrade ed Eni sulla pelle del cittadino?”, denuncia un lettore che sulla questione ci ha scritto.

Questo il testo inviato dal lettore – “Ho chiuso i miei conti con Asatrade con un credito di 345, 62. Meno male, penso: così nelle prossime bollette mi verranno scalati questi soldi, oppure- come lessi tempo fa sul giornale che riportava una nota dell’ufficio stampa di Eni – riceverò un assegno per il rimborso di quel conguaglio. Macché: un amico che è nella mia stessa situazione, cioè che ha da avere un rimborso più o meno dello stesso importo, mi ha detto che l’altro ieri, venerdì 10 ottobre, gli è arrivata la prima bolletta Eni dove non c’era il minimo cenno a quel credito da scalare come indicato nell’ultima bolletta di Asa, e veniva invece indicato un onere di 40 € come deposito cauzionale. Quanto all’assegno di cui parlò l’ufficio stampa Eni mandiamolo alla trasmissione “Chi l’ha visto?”. Su questo scaricabarile o ping-pong tra Asatrade ed Eni ci sarebbe da ridere, se non fosse una cosa maledettamente seria perché una volta di più va a cadere sulla pelle e sulle tasche del povero cittadino che per capirci qualcosa e per far valere i suoi diritti (diritti, non pretese…) viene sballottato tra numeri verdi che non rispondono e sportelli (vedi quello aperto di recente da Eni sugli Scali Olandesi) dove ben che ti vada trovi un addetto sì gentile ma che non sa rispondere a questo rebus dei conguagli. Domando e chiedo: ma possibile che nessuno faccia mettere ad un tavolo i signori di Asatrade e di Eni perché la facciano finita con questo vergognoso scaricabarile? Che fanno le Associazioni dei consumatori in termini di azioni concrete? Esiste o no un Garante sull’Authority che vigila su tariffe, contratti, erogazione di servizi? Grazie a Quilivorno.it per l’ospitalità e grazie a chi vorrà dire la sua”.

Carlo Bichisecchi

Riproduzione riservata ©