Blu Cammello trasloca. Pronta catena umana

Attraverso la barca della cooperativa Itinera i manufatti verranno condotti verso gli Scali Novi Lena e da lì, tramite una catena umana, verso la nuova sede

di Jessica Bueno

Dopo 20 anni nel quartiere della Venezia, i Laboratori Blu Cammello sposteranno la propria sede in via Verdi 136. Domenica 24 maggio ci sarà l’inaugurazione ufficiale, con una sorta di ‘trasloco simbolico’ verso il nuovo locale. “La cooperativa Itinera – spiega Riccardo Bargellini, direttore artistico del Blu Cammello – ci aiuterà in questa iniziativa. Attraverso la loro barca, i nostri manufatti più tipici, ovvero i pesci di vetro, verranno condotti verso gli Scali Novi Lena e da lì, tramite una catena umana, verso la nuova sede. L’invito è rivolto a tutta la cittadinanza, sarà un’occasione per potersi integrare nel nuovo quartiere”. Il ritrovo avverrà alle 17:30 sugli Scali Novi Lena. I Laboratori nascono con l’intento di sviluppare il potenziale artistico di alcuni pazienti del dipartimento di salute mentale adulti dell’azienda Usl n°6, seguendo le predisposizioni di ognuno, per arrivare alla produzione di manufatti artigianali.

Il particolare nome racchiude il senso della creatività che impregna questi laboratori e deriva da un singolare episodio: un utente che stava lavorando al laboratorio del cuoio ebbe un’idea su un tipo di colore che avrebbe voluto utilizzare. Nel comunicarla agli altri affermò: “Ci vorrebbe un blu.. un blu cammello!”.
“25 anni fa – afferma Mario Serrano, responsabile del dipartimento salute mentale di Livorno – gli ideatori si ispirarono ad una sorta di impresa sociale. Si pensa che per produrre benessere e azione d’impresa possa essere utile lavorare sull’area delle potenzialità delle persone. Il filone centrale è il binomio tra l’artigianale seriale (il rapporto vivo tra persona che realizza il manufatto e gli oggetti prodotti) e l’unicità del prodotto, derivante da una commistione di idee e assemblaggio”.
“Siamo abituati – continua – a guardare la salute come una cosa molto rigida e normativa. Alcune cose sono viste come dei deficit: ma a volte, quello che ad un occhio può apparire come una difficoltà di coordinamento, può in realtà essere un modo originale di rivedere eventi ed azioni. Vogliamo dare un’idea positiva della salute, allontanarci dallo stereotipo del sistema sanitario visto come brutto e angosciante: in questo ci aiuta molto l’idea di loft del nuovo locale che trasuda emozione. Negli anni abbiamo tentato di mischiare e connettere possibilità lavorative, coinvolgendo tutor di ditte e la provincia. Concludo citando il primo lp dei Velvet Underground: i commentatori dicono che ne furono vendute appena 100 copie, ma tutti quelli che lo comprarono decisero di fare una band. Da un lato ci piacerebbe vendere molto, ma è importante l’idea che i prodotti parlino e si rivolgano a quelli che contano”.

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