In bici a Pisa alla scoperta della serra galleggiante

Si è svolta il primo maggio una biclettata tra Pisa e Livorno lungo il Canale dei Navicelli. La pedalata è stata organizzata dalla Fiab e dal WWF Pandaciclisti di Livorno in collaborazione con Fiab Pisa, Navicelli S.p.A. e Unione Canoisti Livornesi. E’ iniziata di mattina quando più di una decina di livornesi sono partiti con le loro bici dalla stazione di Livorno, e con il treno hanno raggiunto Pisa. Qui si sono uniti a circa
una cinquanta di amici della Fiab Pisa e, guidati dall’ingegnere Caridi della Navicelli S.p.A., hanno pedalato lungo l’intero percorso, circa 17 km,  che costeggia il canale dei Navicelli fino al “Rotondino” del Calambrone. Un breve tratto del percorso ciclabile, come spiegava Caridi, è  stato realizzato, in via sperimentale, con una pavimentazione particolare  grazie al progetto Life Cleansed del CNR, utilizzando i fanghi dragati che
sono stati decontaminati con un metodo biologico e chimico, esso rappresenta il primo esempio in Europa.  A circa metà percorso a Tombolo presso la struttura della Navicelli
S.p.A., i ciclisti sono stati accolti dagli ospitali canoisti livornesi che  hanno messo a disposizione le canoe e i loro preziosi consigli. Ormeggiata lungo il canale al Tombolo c’era anche Jellyfish, una serra modulare  costruita su una piattaforma galleggiante, è stata costruita nella fase  sperimentale nel Canale dei Navicelli grazie ad una convenzione con Navicelli spa. E’ nata dall’idea di due architetti veneti e un professore
fiorentino come arma per combattere la fame nel mondo e sarà presentata a  Expo 2015. Si è già aggiudicato il secondo posto in un contesto mondiale  delle Nazioni Unite “Ideas for Change Award”.
Dopo la pausa al Tombolo rinforcate le bici i ciclisti pisani e livornesi giunti al Calambrone, in un crocevia di vie d’acqua tra il Fosso Scuro, il Fosso Chiaro, lo Scolmatore e il Canale dei Navicelli, si sono salutati.
Gli amici pisani sono tornati indietro mentre i livornesi hanno proseguito in direzione di Stagno, Cisternino e hanno raggiunto Livorno lungo percorsi ancora poco sicuri in termini di sicurezza stradale. Ricordiamo che manca un collegamento ciclabile con Livorno da Tirrenia e il Calambrone, e anche l’accesso Nord alla città è poco adatto per i ciclisti.

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