Viaggio in Antartide, il racconto della prof

“Un’esperienza straordinaria”.  Ha scelto questo titolo la professoressa Marianna Daniele, per raccontare agli studenti partecipazione alla 31esima spedizione italiana in Antartide. Madre di tre figli, prima che insegnante, la professoressa Daniele, docente di geografia al Vespucci, è appena rientrata dalla base italiana Mario Zucchelli, in Terra Vittoria Antartica. Stanca per il lungo periodo passato lontano da casa, ma sorridente e piena di energie come sempre, si è presentata ai suoi alunni-pinguini che hanno gremito l’aula magna dell’istituto di via Chiarini. Sono gli alunni di diverse scuole cittadine, coinvolti nel progetto “Scopriamo l’Antartide, giunto ormai alla sua seconda edizione”. Nonostante le dodici ore di fuso orario e la distanza che separano l’Italia del sesto continente, gli alunni hanno potuto seguire le esperienze della docente e le attività della Spedizione attraverso video collegamenti Skype, collegamenti telefonici e posta elettronica. In aggiunta un blog dedicato proprio ai giovani e gestito da alcuni studenti dell’istituto livornese ha consentito di avvicinare ragazzi livornesi e non alla ricerca scientifica con l’uso di una modalità comunicativa molto vicina alle nuove generazioni. Le moderne tecnologie, seppur con tante limitazioni ed ostacoli, hanno accorciato i 16 mila km di distanza che separano il nostro Paese da questo avamposto remoto dove ricercatori universitari, guide alpine, medici, cuochi e…un insegnante hanno lavorato per indagare sui tanti fenomeni che in Antartide possono essere studiati grazie alle caratteristiche uniche di questo continente; uno fra tutti quello dei grandi cambiamenti climatici. Durante l’incontro, salutando gli studenti delle terze medie delle scuole XI Maggio, Mazzini e Bartolena di Banditella, la professoressa ha esordito dicendo di aver avuto la percezione di aver fatto un viaggio lunghissimo e di aver raggiunto un mondo molto lontano dalla nostra realtà quotidiana. Allo stesso tempo però di aver osservato come anche a grandissima distanza gli effetti dell’attività umana possano essere misurati e percepiti, comprovando l’interdipendenza di tutti gli elementi che formano il nostro meraviglioso, quanto fragile, pianeta.

 

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