Alla Goldonetta una due giorni su come cambia il Mediterraneo.
di Andrea Sargenti
“Le città hanno un’anima” è con questo titolo che si è tenuta alla Goldonetta una due giorni con spazi di dialogo e di confronto sulle identità e sul cambiamento nel Mediterraneo. Tra venerdì 4 e sabato 5 marzo al Convegno promosso dalla Comunità di Sant’Egidio si sono confrontati rappresentanti di Barcellona, Marsiglia , Tangeri, Durazzo, Salonicco, Beirut, Tunisi, Civitavecchia, Genova, Lampedusa e Livorno sui temi dell’accoglienza dei profughi, sul ruolo assunto dalle città con il mutamento demografico e sulla relazione che esiste tra città -porto nella programmazione e nello sviluppo del contesto urbano. Un appuntamento interessante per Livorno che è sede di uno dei progetti più importanti degli ultimi anni sul fronte degli assetti logistici portuali, qual è la Piattaforma Europa, che fruirà da basamento per la costruzione di partenariati e relazioni, ovvero, cose nuove su cose antiche. A moderare il convegno Andrea Riccardi, storico e fondatore della Comunità di Sant’Egidio, che ha ricordato quanto c’è da fare affinché i porti italiani si allineino a quelli europei; in particolare quello di Rotterdam con un prodotto interno lordo, che è equivalente a quello di tutti i porti italiani messi insieme. “Le città portuali – è stato ricordato da Riccardi – hanno sempre avuto sviluppo di pari passo tra comunità e porto, basta ricordarlo storicamente con le aree portuali come Biblos in Libano dove non si può pensare che l’area portuale sia avulsa dalla città. Insieme si possono fare grandi cose”. Ad introdurre il convegno sono stati Mons. Simone Giusti, Vescovo di Livorno, l’Assessore Regionale Cristina Grieco e il Sindaco di Livorno, Filippo Nogarin.
A far eco al moderatore Riccardi è stato il direttore della Porto 2000 di Barcellona Adolfo Romagosa che attraverso delle vignette ha definito il ruolo del suo porto: “Barcellona era isolata, prima di definire lo sviluppo del porto, lo abbiamo realizzato facendo salire a bordo tutta la città. Attraverso la partecipazione della cittadinanza con concorsi di idee e aprendo le porte del porto alla popolazione , solo così si sono potute rilanciare le strutture portuali sia con effetti crescenti sul turismo crocieristico, sia sul piano della sostenibilità e delle creazioni di complicità con la gente. La città così si è completamente aperta allo sviluppo portuale, che ha determinato incrementi sorprendenti sul piano turistico,si pensi soltanto, che abbiamo chiuso l’anno 2015 con 2 milioni e mezzo di croceristi”.
Antonio Cozzolino Sindaco di Civitavecchia ha sottolineato l’importanza del Piano strategico della logistica portuale sia per Livorno che per Civitavecchia, che saranno i due vettori principali delle 14 città portuali italiane. Infine il sindaco Filippo Nogarin ha detto che”il porto è contaminazione, la paura è un elemento che spesso ci impedisce di abbracciare il cambiamento. Le amministrazioni cittadine e i porti spesso viaggiano a due velocità, tutto ciò è sbagliato, devono far si che ci sia un legame e promuovere i cambiamenti nella contaminazione commerciale: nella tolleranza e nella condivisione stanno gli effetti, la città sta nel porto”.
Riproduzione riservata ©