Al via un progetto tutto livornese per salvare la posidonia. I dettagli
Che la Posidonia oceanica sia una pianta acquatica indispensabile per la preservazione dell’ambiente marino è oramai cosa ben nota anche al pubblico non specializzato, molti conoscono la sua importanza come produttrice di ossigeno ed è provato il suo ruolo di difesa dei litorali dai sempre più diffusi fenomeni di erosione.
Da molti anni però la Posidonia è purtroppo andata incontro ad una progressiva regressione che interessa, sebbene in misura diversa, tutte le coste italiane. E’ per questo motivo che recentemente sono stati avviati diversi tentativi di sperimentare sistemi di riforestazione dei fondali marini. Il Centro Interuniversitario di Biologia Marina di Livorno ha realizzato, nell’ambito di un progetto di ampliamento dell’area portuale di Civitavecchia, un’ampia attività di espianto e reimpianto di Posidonia oceanica nel tratto costiero laziale allo scopo di mitigare l’impatto ambientale conseguente ad un’opera di sviluppo delle infrastrutture portuali; in sostanza le piante sono state preventivamente espiantate dai fondali interessati dai lavori e reimpiantate in aree adiacenti.
Nel complesso è stata riforestata un’area di 10.000 metri quadri dove sono state reimpiantate oltre 400.000 talee. “Siamo fortemente soddisfatti di aver realizzato questo progetto innovativo, si tratta di una operazione ambientale importante, una speranza per la conservazione delle praterie di Posidonia che sono uno degli habitat marini più preziosi ed importanti per il nostro mare- commenta il Presidente del CIBM Massimo Gulì ed assessore all’ambiente del Comune di Livorno – una vera e propria nuova attività di prevenzione e conservazione ambientale che ci auguriamo sia valutata in futuro anche da altre realtà portuali che hanno necessità di realizzare opere per lo sviluppo delle proprie infrastrutture”.
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