Aci: “No al lungomare chiuso. Proposta impraticabile”

Un progetto davvero impraticabile, un’iniziativa che in qualsiasi modo, anche se limitata a una giornata al mese, l’AC ritiene assolutamente non proponibile. Oltre che perfettamente inutile, se non controproducente. L’intervento in tre punti di Riccardo Heusch, presidente Commissione Traffico e Mobilità.

La provocazione. Attivata al fine di fruire della bellezza del lungo lungomare, secondo la nostra visione l’ipotizzata pedonalizzazione non dovrebbe davvero essere disturbata: ciò equivarrebbe allo sbarramento totale, compreso il passaggio dei mezzi pubblici, idem per il transito dei mezzi privati dei residenti. Un criterio integralista da applicare anche con l’assoluto divieto al posizionamento di mercatini popolari o bancarelle varie, che con la vendita di merce dalla discutibile qualità dozzinale servirebbero solo a svilire l’eventuale iniziativa finalizzata al contrario al pieno godimento dell’estetica  di uno dei più spettacolari lungomare di tutta Italia. Qualora si parlasse realmente di chiusura, tale dovrebbe quindi concretizzarsi. Non dovrebbero sussistere successive e differenziate eccezioni, siano esse di qualsiasi sorta. Andrebbe ammesso solo un transito autorizzato ai mezzi di soccorso, per fronteggiare il verificarsi di eventuali emergenze. Ma se il quesito del referendum sopra citato fosse stato posto ai lettori del quotidiano online in termini tanto chiari quanto categorici come esplicitato in precedenza, siamo sicuri che il risultato finale sarebbe stato certamente opposto in termini di gradimento.

Un’idea masochistica. La nostra è chiaramente una provocazione ma tale sondaggio si rivela già di per sé un mero ‘pour parler’ utopico e totalmente inefficiente sotto il profilo della sua utilità: come si fa a parlare di chiusura sperimentale, quando non si capisce minimamente a cosa possa servire tale test? L’iniziativa presenterebbe al contrario un conto salato per il commercio cittadino, con il successivo effetto boomerang provocato dalla generale inaccessibilità dell’area. Un’idea ‘tafazziana’, ricordando la parodia del personaggio comico che  qualche tempo fa scatenava l’ilarità generale in TV percuotendosi volontariamente le parti intime. Un progetto masochistico visto che si verificherebbe proprio in coincidenza della domenica, il giorno della settimana nel quale la raggiungibilità della stessa diviene una delle caratteristiche più richieste dai potenziali clienti degli esercizi commerciali presenti in loco e la cui finalità primaria viene giocoforza collegata alla fruizione del tempo libero.

Miopia e populismo. Un progetto che quindi servirebbe soltanto a costringere ad abbassare le saracinesche delle poche attività che stentano a rimanere aperte, complice la crisi economica globale? Attività che sarebbero peraltro situate in prossimità di una zona con un potenziale attrattivo non indifferente ma che si trova puntualmente penalizzata, per non dire mortificata, complice la scarsa lungimiranza comunicativa dimostrata sino ai giorni nostri dall’Amministrazione locale. Una miopia a livello di marketing turistico che continua a penalizzare Livorno una volta appena usciti fuori dai ristretti confini provinciali. Occorre poi dire basta una volta per tutte a quella corrente di facile populismo, privo di una qualsiasi base culturale, che coltiva il riemergere e il consolidarsi di fanatismi ideologici. Tra questi, c’è proprio la demonizzazione dell’uso dell’auto, vista come il male assoluto. Il tutto invece a favore di mezzi alternativi, come possono essere ad esempio le biciclette. Uno strumento che però viene utilizzato sempre più spesso in maniera anarchica e slegata delle minime e basilari regole per la sicurezza dettate dal Codice della Strada.

Più parcheggi. Al contrario, restando sul tema della viabilità collegata alla zona in questione, riteniamo sarebbe più utile tornare a parlare di come riorganizzare in maniera efficiente gli spazi dell’attuale deposito di via Meyer. Un’area che l’ex ATL dovrebbe abbandonare a breve, spostando il proprio quartier generale presso le nuove strutture di via Impastato e lasciandola finalmente libera di essere trasformata in preziosi stalli per la sosta. Parcheggi da destinare in primis ai turisti e ai frequentatori del lungomare, i quali tradizionalmente vi si riversano in massa soprattutto durante i fine settimana e nel corso delle stagioni primaverile ed estiva.

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