Usava richiami elettroacustici, denunciato cacciatore

Un cacciatore è stato denunciato dal Nucleo Operativo Speciale (NOS) di Cecina del Corpo Forestale dello Stato, per uso di richiami elettroacustici nella caccia alla selvaggina minuta (uccelli). La pattuglia della Forestale, sul fare dell’alba, individuava il cacciatore presso un appostamento temporaneo nella campagne di Riparbella con un richiamo nascosto a terra con rami e foglie, che aveva azionato tramite un telecomando a distanza.
Sequestrato il dispositivo elettromagnetico con altoparlante, arma e munizioni e denuncia del cacciatore all’Autorità Giudiziaria per uso di mezzi di caccia non consentiti, secondo la normativa che regola l’attività venatoria (legge n. 157 del 1992, art. 21, lett. “r”); il sequestro (art. 354 del C.P.P.) è stato successivamente convalidato. L’uso di richiami elettroacustici rappresenta una violazione penale, pratica purtroppo ancora diffusa nelle campagne toscane e che probabilmente causa, ogni anno, l’abbattimento illegale di centinaia di uccelli; questi vengono inevitabilmente attratti verso gli appostamenti da registrazioni di richiami delle varie specie di uccelli, con suoni ad “alta fedeltà” e alti volumi udibili a distanza.
Il Comando Provinciale di Livorno della Forestale ha intensificato in questi mesi l’azione di contrasto ai reati ambientali, come lo sono appunto il bracconaggio (ad es. uccellagione con le reti, lacci o tagliole potenzialmente anche pericolosi per la pubblica incolumità) o l’abbandono di rifiuti nelle aree naturali, fenomeni che sono alla base di un progressivo degrado ambientale. La Forestale invita i cittadini a collaborare con le istituzioni, segnalando al Numero Verde del 1515 gli episodi di bracconaggio e i casi sospetti, per organizzare al meglio l’attività di controllo e di contrasto all’illegalità.

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