“Vespa” come nascondiglio per la droga: arrestati

Non si ferma l’attività antidroga che vede impegnati da tempo i carabinieri

Per evitare di tenere la “roba” in casa e dribblare in questo modo i controlli dei carabinieri avevano individuato come nascondiglio per la droga niente meno che una vecchia “Vespa Piaggio” abbandonata da tempo nei pressi di via Ungaro, zona Pontino. In particolare, i due pusher tunisini il 23enne Wissem Ben Ismail ed il 26enne Marwen Sadi, quest’ultimo clandestino, entrambi domiciliati a Livorno e nullafacenti, nascondevano lo stupefacente all’interno del vano portaoggetti del mezzo. Una volta ricevuta la richiesta da parte degli acquirenti, i due tunisini si recavano in via Unghero (zona via della Torretta), raggiungevano la vecchia “Vespa” e prelevavano la droga già suddivisa in dosi e pronta ad essere venduta.
Il 18 giugno, però, ad attenderli c’erano i militari del Nucleo Operativo e Radiomobile della Compagnia, i quali da alcuni giorni monitoravano i movimenti dei due nordafricani. I carabinieri hanno aspettato che i due prelevassero lo stupefacente, facendo poi scattare il blitz prima che potessero allontanarsi. Alla vista dei militari uno ha tuttavia tentato di sottrarsi al controllo e di fuggire venendo prontamente bloccato. Lo stesso, però, non si è dato per vinto cominciando a tirare calci e pugni contro i militari costretti, a quel punto, ad immobilizzarlo e ad ammanettarlo. Nel corso della perquisizione, i carabinieri sono riusciti a rinvenire e sequestrare addosso ai due pusher circa 40 grammi di droga tra cocaina, hashish ed eroina, già confezionata in dosi, nonché la somma contanti di 3.720 euro ritenuta provento dell’attività di spaccio. La successiva perquisizione estesa nell’abitazione usata dai due stranieri ha consentito di sequestrare una bilancina elettronica e numeroso materiale per il confezionamento della droga. I due tunisini, su disposizione del magistrato di turno, sono stati poi sottoposti agli arresti domiciliari con l’accusa di spaccio di sostanze stupefacenti e, per il solo 23enne, anche di resistenza a pubblico ufficiale.

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