Truffe ai tabaccai: presi. Ecco come agivano

Cinque episodi di truffe, di cui tre consumate, avvenute il medesimo giorno, il 27 ottobre scorso, in varie tabaccherie del centro cittadino per i quali la questura di Livorno ha individuato e denunciato i tre autori, due uomini ed una ragazza, quest’ultima minorenne.
Cinque diversi gestori di tabaccherie avevano presentato nella stessa giornata altrettante querele nei confronti di tre persone, due uomini, ed una donna, descritti dalle vittime allo stesso modo, con spiccato accento dell’Europa dell’est, che si erano presentati presso i loro esercizi commerciali, e con il medesimo “modus-operandi”, si erano fatti ricaricare una carta “poste-pay”, per valori di 100/200/400 euro ciascuno.

La “tecnica” utilizzata dai truffatori consisteva nel farsi ricaricare la carta, dopo aver mostrato al tabaccaio una tessera sanitaria intestata ad un italiano, (risultata poi denunciata come smarrita); quindi uno dei complici si allontanava, con la scusa di andare a cercare una moneta da due euro in auto, importo dovuto per la transazione, mentre l’altro attendeva all’interno della tabaccheria per accertarsi che l’operazione andasse a buon fine. Poi, con un pretesto, anche questi si allontanava per poi dileguarsi a bordo di un’autovettura, sulla quale lo aspettavano i complici.
Il primo tentativo è andato in “scena” verso le ore 10.30, in zona Sorgenti, successivamente i truffatori si spostavano in zona La Leccia, La Rosa, Antignano.

Nel corso della visione delle immagini, riprese dalle telecamere di videosorveglianza delle tabaccherie, personale della Squadra Mobile, notava alcuni inconfondibili tatuaggi sulle mani e sulle braccia di uno degli uomini. Le ricerche e gli incroci di informazioni, raccolti nelle varie banche dati in uso alle forze di polizia permetteva così di individuare uno ad uno gli autori delle truffe: B.V.A. rumeno di anno 23, S.V. rumeno di anni 23, entrambi pluripregiudicati e la minorenne P.G.M. di anni 17 anch’essa rumena, incensurata, tutti residenti nella zona della Versilia.
Le varie individuazioni fotografiche a cui venivano sottoposte le vittime confermavano il coinvolgimento dei tre nelle truffe.
Le indagini permettevano inoltre di accertare che i tre, in pochi giorni, ed utilizzando in alcuni casi tessere sanitarie risultate rubate, si erano resi responsabili di analoghe truffe a tabaccai di: Certaldo (FI), Poggibonsi (SI), Prato, Agliana (PT), Ceparana (SP), Viterbo.
Le due postepay individuate, erano state ricaricate per un valore intorno ai 5000 euro.

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