Traffico internazionale di Suv: blitz in porto

Le autovetture sono state scaricate dal contenitore, operazione questa, resa ancor più difficoltosa e pericolosa per le condizioni precarie del carico.

Scoperto un traffico internazionale di suv sulle banchine del porto di Livorno. Le auto erano stivate in contenitori che venivano poi smistati verso Spagna e Africa. Gli agenti dell’Ufficio di Polizia della Frontiera Marittima di Livorno, insieme al personale dell’Agenzia delle Dogane di Livorno, nel pomeriggio di mercoledì 30 marzo hanno effettuato numerosi controlli  ai container in partenza ed in transito dal porto di Livorno, anche con l’utilizzo di apparecchiature radar  come gli scanner. Il servizio congiuntosi inserisce nei vari controlli finalizzati al contrasto del fenomeno del riciclaggio all’estero di automezzi e mezzi pesanti.
Nella circostanza i servizi si sono concentrati sulla banchina operativa dove erano in corso le operazioni di imbarco e sbarco dei contenitori dalla motonave “Msc Patricia”, Compagnia “Msc”,
nave partita da Genova e giunta a Livorno alle 15 ed ormeggiata nella banchina in concessione al Terminal Lorenzini presso la sponda est della Darsena Toscana.
Sulla stessa, diretta a Castellon de la Plana (Spagna) per poi proseguire a Las Palmas (Spagna) e Gambia (Africa), sono stati eseguite mirate verifiche su svariati contenitori che, una volta aperti, hanno evidenziato  un riscontro anomalo soprattutto su uno di essi risultato in transito e diretto in Africa.
All’apertura del container la merce dichiarata non corrispondeva a quella presente nel contenitore, infatti sono stati rinvenuti tre Suv: un Land Rover Discovery di colore nero, un land rover Evoque bianco e un Range Rover Sport anch’esso di colore bianco.
Tutte le auto, da immediati accertamenti, sono risultate di recente fabbricazione e rubate nella provincia di Roma nel mese corrente.

Grazie alla collaborazione e alla professionalità del personale operativo del Terminal Lorenzini, le autovetture sono state scaricate dal contenitore, operazione questa, resa ancor più difficoltosa e pericolosa per le condizioni precarie del carico. Infatti due delle autovetture erano state agganciate ai mozzi delle ruote e mantenute sollevate dal pavimento del contenitore con catene, così da guadagnare lo spazio sufficiente per inserire un’altra autovettura, alcuni motocicli e merce varia al vaglio del personale operante per la successiva verifica di provento lecito o meno.

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